Georginio Wijnaldum durante uno scontro di gioco quasi alla fine dell’allenamento di ieri pomeriggio si è rotto la tibia destra e dovrà finire sotto i ferri. La Roma ha dato la notizia nella tarda serata di ieri. Arrivederci al 2023, almeno per quel che ci riguarda. Per l’Olanda -nazionale di cui è capitano-, si vedrà. La corsa contro il tempo non lo aiuta, la tibia ha tempi di recupero più lunghi rispetto alle altre ossa visto che ha una minore vascolarizzazione. L’intervento a Villa Stuart è in programma già oggi stesso. Oltre al dramma personale, la tegola tecnica per la Roma è tremenda. Proprio ieri Mourinho ne parlava con soddisfazione, spiegando come le due settimane di allenamento avessero regalato quella condizione che inevitabilmente non poteva avere essendo rimasto fermo per decisione di Galtier nel Psg.
José perde così un asso del centrocampo ed è ancora presto per decidere se avrà bisogno o meno di un sostituto. Perché il portoghese aveva puntato molto su di lui, in grado di portare esperienza e gol, alzando la qualità della squadra. Fino ad ora lo abbiamo visto poco, stava tornando in forma, pronto per giocare anche stasera dopo aver esordito a Salerno negli ultimi undici minuti. Se Pinto non tornerà sul mercato, Mourinho dovrà arrangiarsi con quelli che ha. Un reparto che aveva già celebrato l’arrivo di Matic, che si è aggiunto a Cristante e, all’occorrenza, a Pellegrini. Dopo aver perso Veretout, come quarto ora la Roma dovrà puntare su Bove, visto che anche Darboe è entrato nella lista dei lungodegenti. A meno che non si faccia un nuovo tentativo per Frattesi.
FONTE: Il Messaggero – A. Angeloni
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