Mourinho è teso, preoccupato. Già alla fine della partita è tornato di corsa nello spogliatoio con il volto tirato. La Roma non ha reagito dopo il ko di Udine e adesso dovrà lavorare per non far perdere la fiducia ai suoi giocatori. È arrivata una sconfitta che la Roma non ha meritato, l’allenatore ammette i limiti attuali della sua squadra: “Non voglio dire che abbiamo fatto una gara fantastica, ma sicuramente sufficiente per vincere o non perdere. Abbiamo avuto opportunità dopo il loro gol e anche negli ultimi minuti. Abbiamo avuto un grande reazione, il pareggio era arrivato ma sembra che tutto vada contro di noi ultimamente. Per fortuna ci sono sei partite, chi vince la prima è favorito, chi la perde ha più pressioni. La prossima settimana contro Helsinki servono tre punti“.
La squadra giallorossa è stata statica, compassata: “È giusta questa valutazione, ma questa non è una partita che si può perdere. Per loro, ai quali faccio i miei complimenti, un pareggio sarebbe stato il giusto premio. Sembra che ultimamente tutto vada contro di noi”.
Con tanti infortunati, la Roma oggi è una squadra dimezzata: “I nostri due giocatori di centrocampo non sono giocatori ad alta intensità e sono troppo simili. Anche i difensori non hanno grande intensità. Il nostro giocatore che può aiutarci ad essere meno compassati è Zaniolo. Ci manca anche El Shaarawy, che può essere il primo cambio in certe situazioni. Senza Zaniolo, Pellegrini deve giocare davanti e non può aiutare il centrocampo, così diventa difficile. È vero, fatichiamo troppo a fare gol, concretizziamo poche occasioni. Ma alla fine mi è piaciuto il carattere dei giocatori che hanno cercato di riprendere la partita. Due sconfitte sono due sconfitte, con questi giocatori avremmo potuto vincere, ma per Belotti oggi non è facile giocare dall’inizio, per una questione di condizione. Eravamo veramente limitati. Per me in questo momento una cosa è la consapevolezza dei nostri errori, un’altra cosa è essere arrabbiato con i giocatori. Non ho davanti gente che non gliene frega niente, che se perdono restano impassibili. Dal punto di vista umano sono completamente con loro, sono con loro aspettando una vittoria che arriverà e i giocatori che torneranno”.
FONTE: Il Corriere dello Sport – G. D’Ubaldo