Costretta a riparare un proprio errore, la Roma deve vincere stasera all’Olimpico contro l’Helsinki per rimettere in riga anche il cammino in Europa League dopo il ko all’esordio in Bulgaria. Mourinho, mago delle coppe, conosce bene la posta in palio e manderà in campo una formazione vicina alla migliore possibile. Torna Zaniolo davanti, in porta si rivede Rui Patricio, in difesa riposerà solo Smalling. “Dei tre centrali – spiega il tecnico – ne giocano due. Il nostro turnover sarà da due a massimo quattro giocatori, non può essere di più. È inevitabile, così come vincere”. C’è bisogno di avere tutti sul pezzo in questa prima fase iper-compressa della stagione pre-Mondiale. “I giocatori si devono abituare, per la crescita di una squadra e la competitività è bene che non ci siano zone di comfort per alcuni”.
Mourinho, tra l’annoiato e il curioso durante la traduzione in finlandese delle sue parole, continua a motivareZaniolo: “Voleva tornare il più presto possibile, ha lavorato forte ed era pronto anche a rischiare a Empoli. Stavolta gioca, non so se avrà i 90’ ma sono sicuro che sarà a un livello alto. La testa è piena di motivazioni e fiducia, con lui in campo possiamo diversificare il nostro gioco e cambia la fase difensiva degli avversari”.
Parole dolci anche per Pellegrini: “È un giocatore top e confermo che mi piacerebbe averne tre come lui. Ha un’importanza totale al di là della posizione in cui lo schiero. I rigori? Decidiamo sempre in anticipo chi sono la prima, la seconda e la terza opzione. Poi ovviamente il giocatore deve sentire se in quel momento ha la fiducia per tirarlo. A Empoli il primo era Lorenzo e contro l’Helsinki sarà lo stesso”. Sui portieri spiega che “gioca Rui Patricio perché assegnare una competizione a ogni giocatore non mi piace. Svilar è andato in campo col Ludogorets e tornerà a farlo in futuro. Bove? È difficile dire se farà la stessa strada di Zalewski, ma cresce: ricordo che quando siamo arrivati stava con la Primavera”.
Quanto ai rivali di stasera,Mou fa i complimenti al giovane tecnico Toni Koskela: “Ha attirato la mia attenzione: quando una squadra gioca con organizzazione e idee è perché l’allenatore è bravo. Il risultato col Betis è falso, poteva essere completamente diverso. Per me è la conferma di una grande evoluzione negli ultimi anni della qualità del calcio scandinavo. Magari la gente legge o sente che sarà una partita semplice, ma non è così”.
I tifosi l’hanno presa seriamente, riempendo lo stadio per l’ennesimo soldout. « Mi piace la loro risposta – sottolinea Mourinho – così sono loro i primi a dire che non si scherza. Ci danno grande motivazione, dobbiamo dimenticare l’Atalanta e focalizzarci solo su questo». Anche perché l’Europa non aspetta nessuno.
FONTE: Il Tempo – A. Austini