Un gol per scacciare via un po’ di brutti pensieri. Tra le notizie positive della vittoria romanista contro l’HJK Helsinki c’è (anche) il ritorno alla rete di Pellegrini. Il capitano non stava attraversando un buon momento, soprattutto dal punto di vista psicologico, dopo le occasioni sbagliate col Ludogorets e il rigore calciato sulla traversa contro l’Empoli. Il gol contro i finlandesi ha riportato un po’ di serenità, per il giocatore insieme a Zaniolo più importante nello scacchiere tattico di Mourinho.
Proprio il ritorno ad alti livelli del numero 22, infatti, dà al tecnico portoghese la possibilità di ritornare alla formazione che lui stesso ha indicato come esempio da seguire in questa stagione: quella che ha affrontato nel precampionato il Tottenham in amichevole, con i quattro tenori tutti in campo contemporaneamente.
Una soluzione che ha avuto pochissime volte a disposizione, ma che ora si ripropone alla vigilia di una gara, quella con l’Atalanta, che visti gli scontri diretti in calendario (UdineseInter e Milan-Napoli), se vinta potrebbe consentire ai giallorossi di chiudere in testa alla classifica prima della sosta del campionato.
Il dubbio di Mou è questo: arretrare Pellegrini sulla linea dei centrocampisti per dare spazio a Zaniolo e Dybala dietro ad Abraham (che all’Olimpico non segna addirittura da 6 mesi, dalla doppietta nel derby del 20 marzo) o continuare con Matic e Cristante davanti alla difesa, rinunciando a uno tra Zaniolo, il capitano o Dybala? Da come ha parlato prima della gara con l’HJK Helsinki (“Pellegrini è importante per la squadra in qualsiasi ruolo viene utilizzato“), lo Special One sembra orientato verso la soluzione più offensiva.
FONTE: Il Corriere della Sera – G. Piacentini