A casa Zaniolo si gioca un derby. Papà Igor, che è stato centravanti del Genoa, è tifoso della Sampdoria. Si innamorò di quei colori da ragazzino, quando Vialli e Mancini l’avevano portato con i sogni fino alla finale di Coppa Campioni a Wembley. I nonni di Nicolò invece sono genoani. Originari di Quarto, poco lontano dal quartier generale doriano di Bogliasco, hanno il cuore rossoblù. Ovviamente tutti domani sera a Marassi tiferanno per la Roma.
E per il loro ragazzo, che torna in squadra dopo la squalifica europea e corre alla ricerca del primo gol stagionale. Il suo pallottoliere personale è fermo dal 25 maggio, la notte magica di Tirana. Ma se parliamo del solo campionato l’ultimo urrà risale addirittura al 23 gennaio, Empoli-Roma 2-4.
È una situazione anomala, che sta pesando nella testa di Nicolò. Non perché per un giocatore con le sue caratteristiche il gol sia un requisito minimo ma perché la Roma ha un dannato bisogno di migliorare le percentuali realizzative. Adesso che manca anche Dybala, Mourinho deve pescare i gol dagli altri attaccanti: Abraham è in panne, incupito dentro ai suoi stessi errori, Pellegrini si muove più lontano dalla porta e ha la lama meno affilata del solito, Belotti ha fatto il suo dovere e Siviglia. Zaniolo, a sua volta ingolfato, riparte da Marassi con l’obiettivo di rimuovere quella parola “zero” appiccicata alla maglia. Il lato positivo della sua settimana è aver potuto lavorare con il solo obiettivo di battere la Sampdoria.
Anche Nicolò, come il padre, ha vestito la maglia del Genoa. Gli capitò da bambino, nel centro sportivo di Bolzaneto dove aveva sede la scuola calcio. Cambiò a 11 anni, nel 2010, con un salto fantasmagorico alla Fiorentina. La scelta della famiglia fu essenzialmente logistica: Igor era andato a giocare a Massa in C mentre la moglie Francesca, che doveva badare all’altra figlia Benedetta, non reggeva più la spola Spezia-Genova per accompagnare il figlio maschio agli allenamenti.
La Fiorentina invece aveva a disposizione un pullman che tutti i giorni lo andava a prendere a scuola, la Ubaldo Mazzini in piazza Verdi, pieno centro. Il resto della storia è noto. Scartato dalla Fiorentina e snobbato dall’Inter, Zaniolo junior è diventato un tesoro della Roma.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida