Il viaggio in Liguria per il risultato perfetto (e per il quarto posto in solitudine): così vuole vincere Mourinho. Con un gol di scarto e preferibilmente senza prenderne. La Roma, insomma, a sua immagine e somiglianza. Come ieri sera a Marassi contro la Sampdoria. Questa è la Roma che preferisce. Equilibrata, compatta e concreta.
È andato a dama proprio nel pomeriggio in cui ha presentato un assetto spregiudicato: Abraham, Belotti, El Shaarawy, Pellegrini e Zalewki. La metà dei giocatori di movimento hanno caratteristiche offensive. Eppure è stata la fase difensiva a certificare questo settimo successo in campionato, il sesto ottenuto con una rete di scarto, il terzo per 1-0, dopo quelli contro la Salernitana in trasferta e la Cremonese in casa.
C’è riuscito puntando sul ministro della Difesa: Smalling. Fin qui Chris era stato decisivo più avanti che dietro, miglior marcatore, con 3 gol, dopo Dybala. A Genova l’inglese ha ancora avuto il peso del centravanti. Ma nell’area davanti a Rui Patricio. Ha dato tranquillità al portiere e ha guidato i suoi compagni di reparto Mancini e Ibanez.
Stankovic ha usato tutti i suoi attaccanti. Da Caputo a Gabbiadini, da Pussetto a Quagliarella, da Djuricic al tiratore scelto Sabiri. Niente da fare, il muro di Greenwich ha tenuto, come del resto è accaduto spesso da quando c’è Mou a Trigoria. Elegante e robusto. Fisicamente padrone della situazione dall’alto dei suoi 194 centimetri e tosto nei suoi 90 chili. Straordinario.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – G. B. Olivero