Se Dybala e Wijnaldum mancano da morire a Mourinho, ci sono anche altri giocatori che in questo momento ci sono, ma è come se a tratti non ci fossero: Pellegrini, Abraham e Zaniolo (il gioiello). Tutti e tre, per un motivo o per l’altro, in questo momento della stagione sono quasi spariti. O giù di lì. Ed il rendimento della squadra inevitabilmente ne ha risentito.
Pellegrini non sta girando come potrebbe. E come sa. Insomma non è certo questo il giocatore di cui Josè Mourinho si è innamorato. Il capitano va a corrente alterna, ma è anche vero che sta giocando da tempo con un problema al flessore sinistro che ne condiziona il rendimento in campo. Avrebbe bisogno di riposare, lo farà durante la sosta del campionato, quando la Roma gli metterà a disposizione anche un programma personalizzato per riatletizzare la sua condizione fisica ed atletica. Fino a quel giorno, però, dovrà per forza di cosa stringere i denti. E vorrà farlo, perchè se c’è una cosa positiva in questo momento è vedere proprio quanto tenga alla roma (tra l’altro basterebbe ricordare che ha perso l’Europeo per giocare un derby in condizioni menomate…).
Diverso il discorso di Abraham, lui sembra davvero essersi perso del tutto. È la controfigura del giocatore ammirato nella scorsa stagione, la brutta copia di quello capace di segnare 27 gol al suo primo anno in giallorosso. Vero che quella era una Roma che giocava molto più per lui e che adesso, invece, spesso e volentieri si trova a giocare spalla alla porta. Ma questo Abraham ètroppo brutto per essere vero. Anche se poi c’è qualcuno che ci maligna su e che dice che probabilmente l’eccezione è stata la scorsa stagione, non quella attuale. Come tutte le cose la verità sta nel mezzo. Che poi alla Roma basterebbe anche in questo momento, considerando l’apporto pressoché nullo del centravanti inglese.
E poi c’è Zaniolo, uno che ogni partita sembra poter e dover spaccare le porte ed invece si trova ancora a quota zero marcature stagionali. Anche con il Napoli si è prodigato, ha lottato, provando a creare problemi agli avversari con la sua forza fisica e la sua esplosività. Ma ci è riuscito solo a tratti ed il rapporto pessimo che ha con la porta inizia a penalizzarlo anche nella valutazione globale. Mourinho lo difende sempre, ne elogia la generosità ed i rientri difensivi, ma poi quando si parla di gol è lapidario: “Davanti dobbiamo essere più cinici, segnare di più”. Vale per lui ed Abraham, ma anche per Pellegrini.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese