Il derby non è solo dei big. Spesso si affacciano anche i giovani. In rampa di lancio, a Trigoria, c’è Cristian Volpato. È il bambino, così Mourinho chiama i suoi ragazzi, del momento. Non è ancora il bimbo de oro come nel periodo più bello della carriera fu battezzato Francesco Totti che è anche quello che, attraverso la sua agenzia, ha vestito di giallorosso l’italoaustraliano.
Ma di sicuro è il bimbo che, come ha fatto vedere di recente, è in grado di cambiare la storia di qualche partita complicata della Roma. Lunedì è stato il protagonista del ribaltone al Bentegodi contro il Verona. Ha firmato di sinistro, entrando in corsa, la rete del sorpasso e ha chiuso con l’assist per El Shaarawy. Due giocate, senza voler per forza esagerare, da campione. Colpi geniali di chi ha personalità, coraggio e sfacciataggine.
Il gol di lunedì ha mostrato come sa accarezzare il pallone per infilare l’angolo più lontano. E anche l’imbucata per la rete de tris è di chi anticipa ogni pensiero dell’avversario. Volpato, insomma, non è affatto la mossa della disperazione.
C’è chi l’ha pensato quando José, sempre contro il Verona, lo volle in campo con l’altro pischello Edoardo Bove. Toccò a loro due portare la Roma al pari partendo dal doppio svantaggio nella sfida all’Olimpico del campionato scorso. Se Mou utilizza Cristian è perché lo ritiene pronto per giocare anche partite vere. Soeciali, restando all’attualità, come il derby.
FONTE: Il Corriere dello Sport – U. Trani