La medaglia d’oro sfoggiata e condivisa, la gioia negli occhi della Joya, l’entusiasmo dei compagni. Paulo Dybala è tornato della Roma da campione del mondo. Paolino, come lo chiama Mourinho, è andato a Trigoria di buon mattino, senza neppure concedersi un riposino a casa, dopo il lungo viaggio dall’Argentina
Da oggi, anzi da ieri, Dybala è pronto a trascinare la Roma verso gli obiettivi dichiarati: la rincorsa alla Champions League, intanto, ma senza trascurare l’Europa League e la Coppa Italia, che sono diversivi molto stimolanti.
È stata la riconoscenza, oltre al desiderio di non perdere neppure un minuto di campionato, a spingerlo a rinunciare all’ultima fettina di vacanze che da contratto sarebbe stata legittima. Ma le esigenze della squadra e il rapporto con Mourinho sono state un richiamo troppo forte per essere ignorato. Dybala non gioca una partita vera dal 3 ottobre e ha bisogno di allenarsi per essere decisivo sin da subito. Dopo l’infortunio è rientrato per 21 minuti contro il Torino, ultima partita prima della pausa, e pur trotterellando ha condotto la Roma verso il pareggio, segnato guarda caso dall’amico Matic.
Mourinho vuole utilizzarlo già mercoledì contro il Bologna, nella cornice dell’Olimpico esaurito per la diciottesima volta consecutiva. Dybala non giocherà tutta la partita, anche in previsione della trasferta di San Siro contro il Milan che cade solo quattro giorni dopo, ma potrà garantire un contributo di qualità offensiva di cui la Roma ha assoluto bisogno.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida
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