L’ex giallorosso, Riccardo Calafiori, ora al Basilea, parla dei suoi inizi nel calcio, del suo debutto con la Roma del suo rapporto con Daniele De Rossi e delle suo impressioni al Basilea.:
Guarda una foto che lo ritrae in Juventus-Roma del 1° agosto 2020… “L’esordio con la Juventus è stato perfetto, abbiamo vinto allo Juventus Stadium. Ero tesissimo, ma era il mio sogno. Sono contentissimo di quello che ho fatto”.
Cosa ha significato per te giocare per la Roma? “Ero un bambino che tifava la Roma, quindi cosa più bella non poteva esserci. Tutti i ragazzi che nascono a Roma vogliono farlo, e io l’ho fatto quindi sono contentissimo”.
Era diverso giocare senza tifosi? “Sì, cambiava molto. Ma forse (all’esordio, ndr) è stato meglio così, perché ero teso. Preferisco giocare con i tifosi, c’è più calore”.
Cosa ricordi del gol con lo Young Boys? “Mi ricordo che in quella partita avevo provato a calciare dopo due minuti e la palla era uscita di poco. Però ero in giornata, sentivo che avrei segnato. Ho calciato, ho mirato l’incrocio ed è andata bene. Mi sentivo che avrei segnato, è stata un’emozione incredibile”.
Cosa hanno detto i tuoi compagni? “Mi hanno fatto i complimenti. Sanno che ho un bel tiro, quindi se lo sentivano”.
Guarda un video insieme con Daniele De Rossi al termine della sua partita di addio alla Roma “Con lui ho instaurato un rapporto bellissimo di amicizia. È stato come un fratello maggiore per me, perché nel periodo in cui ero infortunato facevo riabilitazione in prima squadra con lui e mi ha preso sotto braccio. Mi ha aiutato in tantissime cose. Al suo addio piangevo perché ero stato fuori tutto l’anno per infortunio e sapevo che non avrei potuto giocarci insieme, perché sarebbe andato via. Ero dispiaciuto”.
Com’è il rapporto con lui adesso? “È lo stesso, lo sento tutte le settimane. Se devo decidere qualcosa chiedo sempre a lui, che mi dà sempre bei consigli. Lo ascolto su tutto perché è un esempio”.
È stato importante anche dal punto di vista mentale durante l’infortunio? “Sì, è stato importante quanto i dottori, perché la testa è fondamentale con questo tipo di infortuni. E lui mi ha aiutato tantissimo”.
Il suo addio è stato difficile per te? “Sì, perché mi è stato così vicino e avrei voluto fare un anno da professionista con lui. Alla fine della stagione successiva ho esordito, ma lui non c’era più. Ero dispiaciuto, ma è stata una scelta giusta da parte sua”.
Lo inviterai a Basilea? “Sì, anche se è molto impegnato ora che è l’allenatore della SPAL. Ma se avrà tempo lo inviterò”.
Cosa pensi di Basilea? “È una bella città, ovviamente è molto più tranquilla rispetto a Roma, però è perfetta per giocare a calcio. Non ci sono distrazioni, la gente è tranquilla”.
FONTE: Radio Cope
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