Dopo la grande prova a Napoli contro la capolista la Roma fa un passo indietro, una sorta di involuzione anche tattica e spiana la strada a una Cremonese compatta e concreta che, dopo aver eliminato Spalletti & Co. trascrive sulla carlinga anche il nome di Mourinho: l’ammazza grandi vola in semifinale (cosa che non le riusciva dal lontano 1986) contro la Fiorentina. Mourinho cambia, fa un turnover massiccio rinunciando a tanta qualità davanti e a Smalling in difesa. Non che avesse preso sottogamba una Cremonese molto in palla (Napoli docet), semplicemente è partito con l’idea di far riposare qualcuno almeno per una parte della gara.
Ma è chiaro che quando hai una panchina così corta la differenza tra i titolari e gli altri e a tratti imbarazzante. Ne è uno specchio fedele la prima frazione del quarto di finale giocato contro la squadra di Ballardini in un Olimpico per ventesima volta sold out, che arriva sempre prima sul pallone, pare aver più voglia e soprattutto sa aspettare l’errore della Roma. E l’errore anche stavolta arriva, puntuale, proprio dall’uomo che ha sostituito Smalling: Kumbulla è tutta un’altra roba… e si vede.
Suo il clamoroso svarione poco prima della mezz’ora che costringe Rui Patricio al fallo da rigore su Dessers lanciato da solo a rete. Azione che vale il vantaggio cremonese e mette la serata giallorossa in salita. Due tiri in porta in 48minuti non sono abbastanza per andare in semifinale e Mourinho all’intervallo cambia. Dentro, oltre a Smalling, anche Matic, Zalewski e soprattutto Dybala. Va meglio ma non basta e un altro errore della retroguardia giallorossa manda addirittura la Cremonese sul 2-0: scivolone di Ibanez e autogol di Celik (il peggiore della serata).
Il portoghese mette allora tutto l’offensivo che ha infilando anche Abraham e lasciando in campo anche Belotti ed ElSha. La Roma cresce, le occasioni arrivano sui piedi dei migliori: Pellegrini, Dybala e Abraham che centra anche un palo. Ma la scintilla non arriva e la Roma è anche un po’ sfortunata. Quando Belotti, tra i migliori dei suoi, riesce a infilare la palla nel sacco il cronometro segna ormai il 94’: troppo tardi. Finisce così, Cremonese in semifinale. Aspettando l’Europa resta la rincorsa alla zona Champions in campionato con qualche certezza in meno e nuovi nodi da sciogliere dentro e fuori dal campo.
C’è da risolvere il caso-Zaniolo che ieri ha mandato segnali distensivi: la questione potrebbe assumere nuove fisionomie. Pinto per il momento ha lasciato lì a friggere il giovane giallorosso che rischia di buttar via un talento naturale: non sarebbe il primo. Il club dovrà fare una valutazione per il presente e una per il futuro optare per il muro contromuro (che però non fareb be bene a nessuno: anche in futura chiave vendita) o accettare le scuse e provare a intavolare una discussione con un giocatore che fin qui ha mostrato. Tutti i suoi limiti caratteriali.
FONTE: Il Tempo – T. Carmellini
Ritardo Nervosa Affonda Roma Vina Espulso Mourinho Attende Piano Friedkin