Alle 18.00, Tiago Pinto risponderà alle domande dei giornalisti sul mercato della Roma appena concluso:
La cessione di Zaniolo la rende contento?
“Tutte le altre considerazioni le vediamo tra di noi, questi sono temi che centrano poco. Zaniolo? Questa trattativa è stata definita così, non mi nascondo dalla mie responsabilità. Pensavo che avremmo potuto prendere più soldi, una settimana fa avevamo un’offerta più grande ma con tutto quello che è successo siamo arrivati a trovare questa soluzione che comunque non è male per nessuno. Ho dei dubbi si potesse far meglio”.
Il rapporto con Mourinho? La rosa è adatta per una competizione? “Si cerca sempre il conflitto tra me e Mourinho, in realtà lavoriamo per il bene della Roma. Questa conferenza stampa non creerà dissapori, lavoriamo per la stessa squadra. La Roma gioca ogni tre giorni e dico questo: non è una coincidenza che il campione d’Italia è quello che è uscito dall’Europa. Parlo da italiano, penso che abbiamo tanto lavoro da fare sul calendario per tutelare chi gioca in Europa. Vediamo cosa succede con Atalanta e Fiorentina quando non giocano in Europa, questo tema va oltre la rosa della Roma. L’Italia è un campionato competitivo, non è facile giocare con 20 squadre. Spesso abbiamo partite europee che ci creano problemi. Nessuno di noi può dire che abbiamo i giocatori che abbiamo, conosciamo tutti i paletti cui siamo costretti. I giocatori presi hanno sempre avuto l’opinione dell’allenatore, però né Tiago Pinto né Mourinho hanno tutti i giocatori che vogliono, non possiamo fare questo tipo di mercato. Non ho paura di voi e mi assumo le responsabilità per chi non ha fatto bene nella Roma. I giocatori che sono stati presi finora e non hanno fatto bene sono al 100% colpa mia. Abbiamo i paletti che conoscete tutti, cerchiamo di fare il miglior lavoro possibile, se le cose vanno male mi prendo la responsabilità. Ho visioni diversi da voi in alcune circostanze, alcuni hanno prospettive di 4-5 anni, ma le valutazioni le fate ogni fine settimana. Parlate di Vina e Shomurodov, sono mia responsabilità”.
Soddisfatto del mercato? “No. Sentivo gli altri anni che la squadra fosse migliorata, non posso dire lo stesso ora perché abbiamo perso tre giocatori e ne abbiamo presi due. Confidiamo nel recupero di Wijnaldum, mi assumo la responsabilità e non dico quello che ho detto in passato. Devo dire che Zaniolo è stata una situazione difficile da gestire, con i paletti che abbiamo la soluzione c’era e poteva far piacere a tutti (Bournemouth, ndr), ma non siamo riusciti a fare le cose come avremmo voluto. Con i paletti che dobbiamo coprire, la sessione di mercato è diventata difficile. Solbakken? Mi dispiace molto perché la storia del FFP non è uno scherzo, non mi voglio nascondere e dico che è importante per la sostenibilità del club ed è difficile fare mercato così. Con quella che era l’offerta del Bournemouth, avremmo potuto fare un mercato importante per rinforzare la squadra ma non ci siamo riusciti. Ci sono cose che non potevo cambiare, ma voglio essere obiettivo e non sono soddisfatto del mercato. Come ho sempre detto, il mercato ha un’importanza del 20-30%, mi fido del tecnico, dello staff tecnico e dei giocatori, abbiamo le condizioni per fare bene”.
Se Zaniolo avesse accettato il Bournemouth, avreste preso qualcuno? “Sì, ma non dirò chi per rispetto. Abbiamo cercato di fare tutto in tempi stretti, poi Nicolò ha deciso di andare via e mancavano 15 giorni. Non voglio parlare di Zaniolo tutta la conferenza stampa, era amato in città ma ha deciso di andare via e le cose sono state sistemate”.
Smalling ed El Shaarawy? “Su El Shaarawy dico che sta facendo bene, sono due situazioni diverse. Smalling ha diritto fino a maggio di decidere cosa fare, con Stephan decidiamo noi. Stanno facendo bene, abbiamo contatti con l’agente di Smalling per continuare insieme, ma penso che tutti capiscono che il mercato sia finito oggi e abbiamo tempo per sistemare le cose, senza dimenticare che la parola è del giocatore. Non è solo responsabilità nostra, sono stati chiari tutti perché l’idea è continuare insieme, vediamo cosa accadrà”.
Qual è la strategia della Roma nelle prossime sessioni di calciomercato? “Avrei bisogno di 10 minuti per rispondere a questa domanda. Per un direttore sportivo è più facile prendere giocatori, per la mia immagine non è facile parlare sempre di paletti o di FFP, però non mi voglio nascondere. Non ho dubbi che in 3-4 anni la Roma sarà più solido e avrà un potere diverso, però dobbiamo fare questo percorso e non c’è altro modo. Quando parlo del FFP non è che voglio giustificare il mio lavoro, quando andrò via dalla Roma voglio avere la certezza di lasciare la Roma nel miglior modo possibile. Siamo terzi in classifica, ma dobbiamo proseguire su questa strada. In Italia non si è fatto nulla a gennaio, è un tema del calcio italiano ed è difficile competere con la Premier League. Sarà sempre difficile fare meglio di altri club, basti pensare che la squadra dal decimo posto in giù ha più potere economico di tutte in Italia. Sono fiducioso del lavoro con la Roma e con la UEFA, avremo una squadra competitiva in Champions League e che sceglierà chi vuole prendere, ma ora è così”.
Mourinho è consapevole di tutto questo? “È il primo a fare queste considerazioni ed è il primo a dire tutto questo quando volete accendere la conflittualità tra di noi. Questi paletti dobbiamo seguirli, non voglio parlare di Zaniolo però il rifiuto al Bournemouth è una situazione che ci ha messo in difficoltà, dobbiamo raggiungere determinati obiettivi e, se avesse accettato, eravamo più vicini ai nostri obiettivi. Penso che stiamo riuscendo a raggiungere questo piano con la UEFA, poi in mezzo al campo stiamo facendo bene. Non è che abbiamo vinto lo scudetto, ma nemmeno non abbiamo vinto nulla. Non voglio cercare scuse, sono qui per il bene della Roma e quando andrò via la Roma sarà in una situazione migliore”.
Vi mancano alcuni esterni? “Su quel ruolo avevamo Celik, Zalewski, Spinazzola, Karsdorp, Vina, El Shaarawy. Giochiamo con un modulo diverso, in quello spazio lì c’è Dybala, Pellegrini, Solbakken, Volpato, non penso che ci manchino esterni. Vina era un giocatore che poteva darci una mano, poi per riprendere il suo valore di mercato e rinforzare la squadra, siamo riusciti a mandarlo in prestito e prendere un difensore che ci possa riequilibrare la squadra”.
Karsdorp? “A breve capiremo meglio questa situazione, lui è rimasto qui e Mourinho ne ha parlato un po’ pubblicamente. L’interesse della Roma è più importante, a breve si capirà che sarà a disposizione”.
Perché Mourinho ha chiesto un incontro con la proprietà? C’è il timore che possa lasciare senza la Champions? “Devo sottolineare che la proprietà ha preso il club da due anni e mezzo e hanno fatto tanti investimenti per rendere la Roma più solida e forte. Hanno sempre detto che pensano a lavorare che a parlare, non posso criticarli. Quando parlo, lo faccio perché sono obbligato ma abbiamo anche il dovere di spiegare quello che facciamo. Su Mourinho non ricordo che abbia detto di aver chiesto un incontro, parliamo spesso e non è che Mourinho sia un tecnico qualsiasi che ha bisogno di chiedere un incontro. Ripeto, capisco che questo sia un tema che stiate cercando di estrapolare, ma il rapporto tra di noi si deve discutere in altra sede. Il tema della Champions? Né io né Mourinho abbiamo bisogno di una pressione extra, sappiamo tutti che sia diverso giocarla e non giocarla. Facciamo i conti a fine stagione, non mi va di dire che al 100% succede una cosa se andiamo in Champions o no, ci sono tante cose in mezzo. Ci dispiace per la Coppa Italia, ma penso che stiamo facendo bene, non penso che serva ulteriore pressione per i calciatori. Non è così”.
Avreste voluto cedere Zaniolo già la scorsa estate? “Se qualcuno, dopo tutto quello che è successo a gennaio, e forse anche prima, se qualcuno pensa che sia andato via perché non sia arrivato il rinnovo, non vale nel giudizio che abbiamo. Zaniolo è stato amato moltissimo, quando si arriva al momento di rifiutare la maglia della Roma, per la Roma è un qualcosa che va oltre qualsiasi trattativa. Non mi nascondo da questa domanda, ma se guardi le squadre più importanti in Serie A, quanti giocatori sono andati via a parametro zero? Tanti, per fortuna alla Roma no. Quando si parla di rinnovo, c’è sempre una trattativa dietro, la richiesta del giocatore, quello che vuole l’agente, quello che vuole il club e il rendimento in campo. Abbiamo un buon rapporto con il procuratore, ma non c’è mai stato un accordo su questi punti. Anche io posso pensare che potrei guadagnare X soldi, sono molto bravo e voglio guadagnare X. Ma se vado via dalla Roma e vedo che solo Bournemouth e Galatasaray fanno offerte per me, o Tiago Pinto è scarso o qualcosa non va. Si parla tanto di rinnovi, si parla di contratti, però dopo tutto quello che è successo con Nicolò, pensa che siamo arrivati qui perché non è arrivato il rinnovo proprio non me lo so spiegare”.
Che cosa lo ha deluso di più di Zaniolo? Ha pensato a Ziyech? “La storia del club lo fanno i giocatori e gli allenatori. Tutti i problemi della Roma non li ha creati Nicolò, poi siamo stati un po’ delusi dal suo atteggiamento, però poi c’è una pagina che va avanti ed è la Roma che è più grande di tutti. Ormai conosciamo tutte le dinamiche per Zaniolo. Su Ziyech è vero che abbiamo parlato con i suoi procuratori e il Chelsea, non è il giocatore di cui ho parlato prima, ma era una delle ipotesi. Mi dispiace quello che gli è successo, è stato difficile per lui, però hanno avuto ragione quelli che ci hanno beccato con i procuratori di Ziyech”.
FONTE: Redazione Tuttoasroma – R. Molinari