Questione di facce. Chi la mette senza timore come Pellegrini e chi, come Mourinho, abbozza un sorriso sornione quando gli viene comunicato come il tecnico della Real Sociedad, Alguacil, abbia preannunciato per questa sera una tempesta perfetta: “Ah sì? Fa il suo lavoro e lo fa bene, è un bravo allenatore nel comunicare con la sua gente. Ma noi non abbiamo paura. E potete stare certi che la tempesta dell’Anoeta caricherà anche noi. Se mi dite che devo affrontare la tempesta di Nazaré dico di no…Ma trovare una tempesta nello stadio, farà giocare meglio anche la Roma, E il campo che parla. L’unica volta che ho visto uno stadio segnare, è stato nel 2005 in semifinale con il Liverpool: il pallone non era entrato ma lo stadio ha fatto gol (il riferimento palla rete di Luis Garcia che eliminò il suo Chelsea, ndr)”.
In città già si respira aria di derby ma per Mou la stracittadina può attendere: “Con la Real è la prossima partita e quindi la più importante della stagione. Venerdì diventerà quella di domenica. Giocherà la squadra che nella mia analisi ci da più garanzie”. Accenna soltanto al rientro di Ibañez ma a scendere in campo sarà la Roma che – con il rodaggio di Wijnaldum ancora da ultimare – nella sua testa è quella titolare. Sia il ritorno in Spagna che l’attesa che si respira nei suoi confronti non può lasciare indifferente José: “L’ultima volta che sono stato qui è stato con il Real Madrid. So chi sono e cosa ci aspetta. Ho molto rispetto per loro”. Rispetto, sottolinea, non paura.
FONTE: Il Messaggero – S. Carina
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