Il metodo Mourinho prevede una grande partecipazione, verbale e non, e il derby è stato l’esempio perfetto. Tra proteste veementi, risse verbali ed espulsioni a pioggia. Un fil rouge che si ripete ormai da un anno e mezzo. Non tanto in campo, visto che la Roma dal punto di vista disciplinare è una delle “migliori” squadre della Serie A. Quanto fuori, gomito a gomito con il suo condottiero.
Ma soprattutto costosa per la società che da agosto del 2021, da quando Mourinho è seduto in panchina, ha dovuto pagare alla Lega 102.500 euro per i comportamenti scorretti dei suoi collaboratori. Domenica scorsa il record, con 27.000 euro di multa per l’espulsione di Nuno Santos, quella di Cristante e il ritardo della squadra nel rientro all’intervallo. Contro il Sassuolo Kumbulla è costato 5.000 euro, mentre a Cremona l’espulsione di Mou 10.000.
La panchina della Roma è sempre pronta a schierarsi al fianco del suo allenatore. Un blocco compatto che quando c’è da protestare si muove in massa. E se la massa è squalificata in tribuna, si va di singolo. La modalità a testuggine è un leitmotiv che a Trigoria viene ripetuto come un mantra da chiunque faccia parte della squadra.
Da Tiago Pinto all’ultimo dei calciatori, passando ovviamente per il pater familias José Mourinho. Uniti per la causa giallorossa. Mourinho seleziona i propri collaboratori cercando non solo competenze professionali, ma un modo di intendere il calcio e la vita. Per essere l’incarnazione perfetta del portoghese. E delle sue battaglie. Diventate ormai un salasso.
FONTE: La Repubblica – M. Juric