Prima chiamata: Sassuolo. In campo neutro, certo, a Milano e non in Emilia. Ma è in quella direzione che si sta muovendo ormai da molti giorni il periscopio della Roma, con un obiettivo ormai acclarato: Grégoire Defrel, più di una tentazione e meno di un lusso per Spalletti, che aspetta di risolvere i problemi d’insufficienza d’organico.
DISTANZE – Un incontro doveva esserci già ieri, sempre a Milano, ma per una serie di impegni dei protagonisti della trattativa è stato rimandato. Tanto il direttore tecnico del Sassuolo, Guido Angelozzi, quanto il ds della Roma, Ricky Massara, ieri sono rimasti nelle rispettive sedi, mentre il procuratore di Defrel, Giampiero Pocetta, continuava a mediare tra le parti. Al momento manca l’accordo, non soltanto per una questione economica (che pure ha il suo peso) ma anche tecnica. E allora occhio, perché il filo è sottile.
L’INTRIGO – Una delle matasse da sbrogliare senza rompere il gomitolo riguarda il futuro di Lorenzo Pellegrini, centrocampista classe ’96 che piace alla Juventus ma è ancora sotto il controllo della Roma, che può riscattarlo entro giugno per 10 milioni. Massara a dicembre, e anche negli ultimi giorni, ha provato a riportarlo subito a Roma, sentendosi rispondere che l’ipotesi non è praticabile. Adesso c’è un momento di stallo perché la Roma vuole Defrel ma chiede di tenersi il diritto di riacquisto su Pellegrini mentre il Sassuolo, per liberare Defrel, pretende campo libero sul prodotto del vivaio romanista per rivenderlo eventualmente a cifre più alte l’estate prossima. Il resto dei giovani tirati in ballo, come il terzino sinistro del ’99 che si chiama Pellegrini anche lui o il centrale difensivo Marchizza, fino alla punta Tumminello ormai star della Primavera di Alberto De Rossi, non costituisce invece un nodo decisivo dell’affare.
MOVIMENTI – E’ proprio su questo impasse che sta lavorando Pocetta, che guarda caso rappresenta tutti e due i calciatori: Defrel e Pellegrini. L’obiettivo è mettere tutti d’accordo con una formula economica che possa essere conveniente da ambo le parti. Di sicuro la Roma, che non ha grande liquidità nell’immediato, deve puntare sul prestito con obbligo di riscatto a 18 mesi, come fece un anno fa con Perotti e come stanno facendo anche gli altri grandi club (vedi l’Inter con Gagliardini). E quello può anche andar bene al Sassuolo: manca però l’intesa sulla valutazione finale. E su Lorenzo Pellegrini.
PIU’ E MENO – Defrel sarebbe un colpo utile per la duttilità tattica, esterno o centravanti, ma anche perché tesserabile come italiano: essendo stato formato nel Parma, pur essendo francese non andrebbe a intasare le liste dei tesseramenti. La controindicazione è che non può giocare in Europa, avendo vissuto la prima fase con il Sassuolo. Dettagli che nel breve periodo vengono considerati.
ALTERNATIVE – E così, per una ragione o per un’altra, la Roma non ha smesso di guardarsi intorno. A parte il noto Jesé, che non ha deciso se firmare per il Middlesbrough, Massara segue l’evoluzione di altre situazioni più o meno intriganti, secondo lo spartito indicato da Spalletti: serve un rinforzo pronto e non da svezzare. In assenza di altre uscite (ma c’è in bilico Paredes), è probabile che arrivi un solo giocatore. Attaccante o centrocampista (da qui nasce la pista Donsah), dal momento che Florenzi una volta ristabilito potrà giocare in tutti e due i ruoli. Ma se le occasioni e le circostanze lo consentiranno nelle prossime ore, non si può escludere un doppio ingresso a Trigoria. Sarebbe l’ultimo sforzo di Pallotta per puntare allo scudetto.