Esterno offensivo, trequartista o falso nove: in qualunque ruolo Mourinho decida di schierarlo, Dybala riesce a lasciare il segno. Il gol su rigore realizzato a Torino è valso 3 punti pesantissimi nella corsa alla Champions League, portando la squadra giallorossa al terzo posto in classifica, davanti a Inter e Milan e alle spalle della Lazio.
Con 15 gol in stagione – 11 in campionato, 3 in Europa League e 1 in Coppa Italia – è di gran lunga il miglior marcatore della rosa (riuscito in appena 8 mesi a entrare pure nella top 100 dei marcatori giallorossi): più che doppiato Abraham (7), triplicati Pellegrini ed El Shaarawy (5), gli altri compagni più prolifici.
La Joya lavora per Mourinho, per i tifosi, ma anche per se stesso: se la Roma dovesse qualificarsi alla prossima Champions, vincendo l’Europa League o rimanendo tra le prime quattro, sarebbe più facile pianificare il futuro, suo e di qualche altro big romanista, compreso quello del tecnico portoghese. Sul contratto firmato dall’argentino la scorsa estate fino al 2025, infatti, ci sono due clausole rescissorie: una da 20 milioni valida per l’Italia e un’altra di soli 12 milioni valida per l’estero.
La Roma ha la possibilità di annullare la clausola italiana alzandogli lo stipendio da 3,8 a 6 milioni, ma se invece un’offerta dovesse arrivare dall’estero, Dybala avrebbe l’ultima parola. In Spagna il suo nome è stato accostato al Real Madrid, e se l’interesse fosse concreto la Roma avrebbe ben poche armi per trattenerlo: la possibilità di essere protagonista in Champions è una buona carta da giocare.
FONTE: Il Corriere della Sera – G. Piacentini