Aspettando il Feyenoord, la ripartenza migliore. Con le firme di Belotti e Pellegrini, fondamentali per battere l’Udinese e consolidare il terzo posto in classifica, e nel recupero pure quella di Abraham. A spingerla in alto il centravanti e il capitano che riscattano il loro deludente pomeriggio di giovedì in Olanda.
Ecco Andrea e Lorenzo che si prendono con orgoglio e sostanza il palcoscenico all’Olimpico. Nel primo tempo il colpo di testa del Gallo su calcio d’angolo battuto da Lollo provoca i fallo di mano di Pereyra e quindi il rigore poi tirato sul palo da Cristante con ribattura vincente di Bove per il vantaggio giallorosso; nella ripresa ancora Belotti che libera in area proprio Pellegrini che realizza la prima rete in campionato su azione.
Sono loro che mettono, insomma, al sicuro il risultato e di conseguenza la posizione sul podio di questo campionato, aiutati poi da Rui Patricio che blocca in due tempi il rigore di Pereyra sul 2-0 per il diciottesimo clean sheet stagionale – coppe comprese – e tredicesimo nel 2023. Il cuore della gente batte al ritmo di quello della squadra. Così Pellegrini è come la Roma. Che non si discute. Si ama. Lo striscione della Sud è inequivocabile. Nel bene o nel male il capitano resta tale, si legge nella scritta, lettere nere su telo bianco.
Lorenzo lascia il rigore a Cristante. Nemmeno lui fa centro. O meglio anche lui prende il palo. Pellegrini però torna poi a segnare proprio sotto la sua curva, riceve l’abbraccio totale dei compagni, a cominciare da quelli della panchina, e prova a mettere alle spalle il momento più delicato della sua carriera in giallorosso. Mourinho gli regala la standing ovation prima del recupero, durante il quale riappare anche Abraham, pure lui insufficiente in Olanda, per il tris con girata di testa. Va bene così. E diventa davvero il match del riscatto per questi tre giocatori in crisi di prestazioni e gol.
FONTE: Il Corriere dello Sport – U. Trani