A Bologna il veterano (si fa per dire) sarà Nicola Zalewski. Una carriera ancora tutta da scrivere con dei presupposti niente male: l’esordio in Serie A risale a quasi due anni fa, sta per tagliare il traguardo delle 50 presenze in campionato e in più fa parte del giro della nazionale della Polonia. La sua parabola è iniziata nel vivaio di Trigoria. Giocava da trequartista e segnava spesso. Ora ha un altro ruolo ma è al centro del progetto di Mourinho, che da sempre è attento ai ragazzi della Primavera. Per la trasferta in terra emiliana ne ha convocati sei: Missori. Keramitsis, Faticanti, Majchrzak, Del Bello e Falasca.
MISSORI. Vice capitano della baby Roma. Di base è un terzino destro che sa attaccare e difendere. A tutta fascia non perde l’intensità da motorino. Missori, romano doc, ha messo piede per la prima volta all’Olimpico giocando un minuto nel finale di Roma-Inter. E considerato uno dei più forti giocatori italiani tra i 2004. Del resto, è convocato sistematicamente nelle nazionali minori da quando è piccolo. In estate si è creato un piccolo ‘giallo’ di mercato: la Roma aveva in rosa sia Missori che D’Alessio, i due esterni destri più interessanti del circuito Primavera. Per non disperdere il talento di uno dei due, D’Alessio è stato ceduto al Milan per puntare forte su Missori che adesso è in odore di una maglia da titolare al Dall’Ara.
KERAMITISIS. Greco, difensore centrale. Ha una spiccata fiducia nei propri mezzi fisici, a volte troppa. È arrivato nel settore giovanile della Roma dopo una beve parentesi nell’Empoli, squadra con la quale ha vinto il campionato Primavera. Prima era tra i dilettanti in patria. Keramitsis è un punto fermo tra i baby. E poi è eroe di Coppa Italia. Ha segnato di testa i gol decisivi in semifinale contro l’Inter e in finale contro la Fiorentina, riportando a Trigoria un trofeo che mancava da sei anni.
FATICANTI. Il suo idolo è Daniele De Rossi. Nato a Sora, ma è romanista da sempre. Non a caso indossa la maglia numero 16 e la fascia da capitano della Roma dei piccoli. Gioca come scudo davanti alla difesa, ma in caso di necessita può anche scalare dietro, alla Cristante. Il suo ciclo nel vivaio è praticamente finito perché poi risponderà alla convocazione per il Mondiale Under 20. A gennaio poteva salutare la banda di Guidi: si erano fatte sotto il Perugia e la Spal, all’epoca allenata proprio da Daniele De Rossi ma alla fine è rimasto alla base.
MAJCHRZAK. Attaccante polacco. Prima punta vecchio stile, più bravo a difendere palla spalle alla porta che a segnare. Lo dice il ruolino di marcia: 2 gol in 15 presenze. È stato ingaggiato la scorsa estate dal Legia Varsavia in prestito con diritto di riscatto, fissato a circa 600mila euro. Mourinho se ne è innamorato durante l’inverno. Infatti, l’ha promosso a scatola chiusa dato che inizialmente era l’ultima scelta tra le prime punte in Primavera.
DEL BELLO. È l’unico dei sei alla la prima convocazione tra i grandi. Del Bello di mestiere fa il portiere. Andrà in panchina. Ha difeso i pali della Primavera da marzo in poi alternandosi con Baldi, che ieri in Sassuolo-Roma ha vissuto una giormata no. Si è messo in luce nelle giovanili del Perugia. Nel 2019 si è trasferito a Trigoria.
FALASCA. Esterno di sinistra. Corsa e polmoni, ma anche un piede sinistro che sa disegnare traiettorie interessanti. Anche su punizione. Falasca ha avuto “luce” nell’ultimo periodo perché Cherubini è stato squalificato fino al 15 maggio dopo la finale di Coppa Italia. Senza lo stop del giudice sportivo, forse, le cose sarebbero andate diversamente.
FONTE: Il Corriere dello Sport – L. Scalia