Non ci saranno altre occasioni per dimostrare di meritare questa maglia. Non ci sarà un’amichevole dopo Bologna-Roma, né la famosa possibilità di “migliorare giocando” che – solitamente – ai giovani portieri viene concessa. Per alcuni, quella di oggi al Dall’Ara sarà l’ultima occasione per Svilar; per altri, somiglia già a una passerella d’addio per permettere al serbo (che ha lo stesso procuratore di Matic) di farsi notare dagli addetti ai lavori di un mercato sempre più creativo, internazionale e aperto al mondo.
Andrà via – dicono i critici più feroci – senza aver lasciato nella Capitale neppure una minima traccia del suo passaggio. I movimenti e le trattative raccontano infatti di una Roma parecchio attiva nel cercare un portiere che avrebbe proprio lidentikit del classe 99: giovane, con voglia di crescere, che magari accetti qualche panchina all’inizio ma con la reale prospettiva di diventare titolare più prima che poi.
Del resto, doveva essere proprio questo il percorso del 23enne ex Benfica; strada che, probabilmente, percorrerà qualcun altro. Nel giorno della sua presentazione a Trigoria disse chiaramente: “Sono qui per giocare” e non è andata affatto così. Eppure qualche chance il giovane Mile poteva averla, nella stagione dei mille impegni e dell’infermeria piena. Mentre, la stanchezza cominciava a mordere con insistenza sulle gambe e sui muscoli degli uomini di Mourinho, tutti – a turno – hanno rifiatato: alcuni per esigenze di turnover, altri a causa di passaggi obbligatori in infermeria. Tutti tranne uno, Rui Patricio, il calciatore più “anziano” in rosa.
E non soltanto perché il portiere è solitamente il punto fermo della rosa. Il suo vice, evidentemente, non ha mai dato garanzie tali da mettere in discussione la presenza dell’esperto portoghese, ancora inamovibile con 35 primavere sulle spalle. Svilar, anni 23, ha ingoiato un boccone amaro dietro l’altro in questa stagione dove più di qualcuno ha avuto delle opportunità ina- spettate. «Bove faceva venti minuti e ora è titolare», ha ricordato Mou dopo il Leverkusen, ma in campo ci sono andati a giro pure Tahirovic, Volpato, Majchrzak, Faticanti e Pisilli.
Tutti tranne Svilar, fermo alla sconfitta contro il Ludogorets in Europa League (2-1 per i bulgari) nella prima gara del girone. Quella è stata l’unica presenza ufficiale del 2022-23.Lo Special One non l’ha fatto giocare neppure nelle due partite di Coppa Italia contro Genoa (ottavi) e Cremonese (quarti), fidandosi esclusivamente di Rui. Forse hanno avuto un peso pure quegli errori durante i test estivi e nelle amichevoli in Giappone durante la pausa invernale.
Mentre Rui Patricio era in Qatar a giocarsi il Mondiale (da vice), l’ex portiere del Benfica ha collazionato una brutta figura contro lo Yokohama Marinos: un gol preso sotto le gambe e un autogol. A Bologna potrà dimostrare di che pasta è fatto conquistando per la seconda volta nella sua giovane vita la fiducia di uno degli allenatori più vincenti del mondo. «Questo ragazzo è un fenomeno», disse Mou dopo averlo incrociato in Champions, nel 2017, ai tempi del Manchester United. E arrivato a Roma con questo curriculum e non vuole andarsene da comparsa.
FONTE: Il Corriere dello Sport – G. Marota