Passano le stagioni, cambiano allenatori e moduli, però Cristante riesce sempre a scalare le gerarchie, a ritagliarsi spazi e mettere da parte presenze su presenze. E’ successo sotto la gestione di Di Francesco, con Ranieri, idem con Fonseca. Anche Mourinho lo considera un giocatore chiave, per la sua fisicità, per la sua voglia di lottare su ogni palla.
Nessuno come Cristante. I dati dicono molto della stagione il centrocampista si è buttato alle spalle. Il mediano, infatti, è risultato il re dei contrasti nel massimo campionato. Ne ha effettuati 113 complessivamente. Un numero fuori da ogni logica se si considera che il secondo nella speciale classifica dei tackle è Bremer della Juventus, che ne ha realizzati 92. Insomma, Cristante è una diga li in mezzo che sa essere utile soprattutto in fase difensiva, ha messo pie de in campo in tutte le partite se si escludono un paio saltate per squalifica.
Mourinho si è affidato a Cristante quando gli uomini erano contati nel finale di stagione. Lui si è messo a disposizione, anche nel ruolo di centrale di difesa, da vice Smalling. E’ successo contro Monza, Inter e Bologna. Più di 270° minuti in apnea li a lottare tra Mota, Lukaku e Arnautovic di cui una parte contro il Bologna vissuti con la fascia da capitano al braccio. Un premio per un giocatore totale.
FONTE: Il Corriere dello Sport – L. Scalia
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