Buona, anche, la seconda. Sotto il sole, ieri mattina sul Campo Testaccio di Trigoria, la Roma di José Mourinho è scesa in campo, battendo per 6 a 0 in amichevole il Latina. Un avversario di livello superiore rispetto alla Boreale – ospitata al Bernardini una settimana fa – che ha concluso la scorsa stagione a metà classifica nel suo girone di Serie C. Anche il minutaggio è cresciuto. Se nella prima circostanza si era deciso di limitare le ostilità a due tempi da 33 minuti, questa volta si è giocata una gara intera, con due frazioni da 45’. Un buon test, dunque. Il primo per una parte del gruppo – i nazionali e Kristensen -, (…)
Sotto gli occhi di Mourinho, silente e seduto per tutta la durata dell’incontro, tranne quando c’è stato da accertarsi delle condizioni di Bove, che ha avuto la peggio in uno scontro di gioco durante la ripresa, con colpo alla testa e vistosa fasciatura applicata dallo staff sanitario. Interruzione che non ha influito sulla prestazione di Bove, unico in campo per tutti e 90 i minuti, rincorrendo ogni avversario che provava a partire palla al piede. Presente anche Pinto – a cui i pochi tifosi presenti hanno chiesto l’acquisto di Morata – e l’infortunato Abraham che, alle prese con il recupero dalla lesione al crociato, ha voluto comunque stare con il resto dei compagni in panchina, assistendo al match da bordocampo.
Tatticamente, Mourinho ha puntato sul 3-5-2, mantenendo lo stesso modulo nel corso dei 90’. Baricentro molto alto – complice, ovviamente, il livello degli avversari -, pressione immediata e trame di gioco per lo più centrali, sfruttando gli inserimenti alternati dei due intermedi di centrocampo. In avanti Belotti ad agire da centravanti, con Solbakken a fargli compagnia da seconda punta, prima di arrendersi alla mezz’ora per un fastidio all’adduttore destro – sostituito da El Shaarawy -, unica nota negativa della giornata. Buona prestazione del Gallo, che ha sbloccato l’incontro – e se stesso – al 20’, incrociando con il destro dall’interno dell’area di rigore e battendo Cardinali, su assist proprio di Solbakken. Ola che si è ripetuto due minuti più tardi, concedendo l’uno-due a Pagano, che con un potente mancino rasoterra ha beffato il portiere avversario sul primo palo. (…)
Ad inizio secondo tempo, Rui Patricio ha sostituito Svilar tra i pali, mentre Dybala ha fatto il suo ingresso in campo al posto di Karsdorp, con Zalewski spostato a destra ed El Shaarawy arretrato sulla corsia di sinistra. E luce fu. In cinque minuti la Joya si è preso la scena. Al 47’ ha depositato in porta il pallone su assist di ElSha, con un sinistro preciso dal limite dell’area, mentre al 50’ dopo un rimpallo, ha disegnato un pallonetto morbido di prima intenzione, con la palla che ha terminato la sua corsa sotto l’incrocio dei pali. Anche Paulo stesso si è reso conto della bellezza del suo gesto, guardando con un ghigno soddisfatto verso la panchina e sorridendo indicando l’amico Matic, rimasto a riposo per l’intera durata della partita. Non contento, dieci minuti più tardi, ha servito senza neanche il bisogno di guardarlo Belotti che, in area di rigore e a tu per tu con Cardinali, ha ribadito in rete, trovando anche lui la doppietta personale.
Subito dopo il 5-0, altra sosta per rinfrescarsi, e Roma in campo con sette giocatori diversi. Tra questi anche capitan Pellegrini che, nonostante i ritmi notevolmente più bassi visto il caldo e il sole alto – la gara è terminata qualche minuto dopo le 12 -, è riuscito a trovare il tempo per cogliere un palo esterno e fornire l’assist, da corner, per Ibañez. Il centrale, complice un’uscita sciagurata del portiere avversario, ha depositato in rete da pochi passi per il 6 a 0 finale. Gioco, partita, incontro. Queste le formazioni delle due squadre.
FONTE: Il Romanista – S. Valdarchi
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