Un palo, due reti e un’infinità di giocate utili, e di gran qualità, messe a disposizione dei suoi compagni. Per i presenti all’Estadio Municipal de Albufeira è valso letteralmente il prezzo del tagliando, per chi si è visto la gara comodamente da casa l’ennesima conferma della dimensione del talento argentino, divenuto con il tempo un poeta popolare, in grado di trasformare le sue giocate in versi ma acquisendo partita dopo partita una fame da artista di strada. Un connubio che esalta lo scacchiere tattico dello Special One, apparso impassibile davanti alle marcature di Paulo, ben conscio della centralità delle sue giocate nella stagione giallorossa.
Dopo i 93 minuti concessi da Mourinho a Belotti contro il Braga, nell’undici iniziale scelto per fronteggiare l’Estrela Amadora il peso dell’attacco era tutto sulle spalle di Dybala. E la Joya ha risposto presente, mettendo in mostra una buona condizione fisica, dopo diversi giorni di lavoro tra Trigoria e Algarve. La prima imbucata di Cristante poteva trasformarsi in un assist vincente, se non fosse che il piattone della Joya s’infranga sul palo alla sinistra di Bruno Brigido.
Primo e ultimo sospiro di sollievo per la retroguardia lusitana, prima che inizi lo show argentino. Un retropassaggio corto di Lopes apre un’autostrada al numero 21 che, con un pregevole tocco sotto, anticipa il portiere e porta in vantaggio la Roma.
Poi una combinazione ad altissima velocità con Aouar (i due parlano la stessa lingua) lo mette nuovamente a tu per tu con Bruno Brigido: il copione è lo stesso, il finale anche. Tocco rapido sotto porta e 2-0 siglato sul finale del primo tempo. Nel secondo tempo poi la Joya ha avuto modo di arretrare leggermente il suo raggio d’azione, supportando al meglio l’ingresso di Belotti. (…)
FONTE: Il Romanista – A. Di Carlo
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