Per vedere in campo Dybala domani sera contro il Milan all’Olimpico – a disposizione poche centinaia di biglietti prima di ufficializzare l’ennesimo sold out – serve un mezzo miracolo. Anche ieri non si è allenato con la squadra. Se si fosse giocato di domenica, forse sarebbe andato almeno in panchina, ma il calciatore e la società non vogliono correre il rischio di un lungo stop.
Per questo Dybala quasi sicuramente non risponderà nemmeno alla convocazione della nazionale argentina per i prossimi impegni contro Ecuador e Bolivia. La decisione non è ancora ufficiale, ma i medici della Roma e quelli della federazione argentina si sono sentiti per fare un punto della situazione e hanno convenuto che non è il caso di sottoporre Paulo ad ulteriori stress, compreso quello di un viaggio intercontinentale in aereo.
Se poi oggi la Joya dovesse svegliarsi senza più alcun fastidio all’adduttore della gamba destra, che lo ha costretto al cambio contro il Verona, e se la sentisse di essere a disposizione per il match contro i rossoneri, allora la situazione potrebbe cambiare anche in chiave nazionale. In caso contrario, l’appuntamento è per il 17 settembre contro l’Empoli, gara in cui presumibilmente giocherà per la prima volta dal primo minuto insieme a Romelu Lukaku.
Questo significa che Mourinho nel reparto offensivo, dal primo minuto, potrà contare solamente su Belotti ed El Shaarawy, con Solbakken in uscita (piace all’Olympiacos). Prima di Verona il tecnico ha aperto le porte ad una soluzione più conservativa, con Pellegrini (ieri lui e Spinazzola non si sono allenati per precauzione) o Aouar alle spalle del Gallo, con un centrocampo a tre.
In questo caso Mourinho dovrà trovare il giusto incastro tra Cristante, chi tra il capitano e l’ex Lione non giocherà più avanzato, e uno tra Paredes e Bove, con Renato Sanches ancora out. Dubbi anche sugli esterni: lo scorso anno, per contenere Leao, Mourinho a destra scelse Celik, che ora sembra sparito dai radar. Kristensen può considerarsi ancora il titolare, ma le due prestazioni non brillanti hanno fatto risalire le azioni di Karsdorp, che però come Solbakken è da considerarsi sul mercato.
FONTE: Il Corriere della Sera – G. Piacentini
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