Non basta Lukaku. Il fatto che per trovare una partenza peggiore della Roma bisogna risalire al 1950-51 significa molto. Se l’attacco è sempre stato il punto debole della Roma di Mourinho, la difesa finora ha rappresentato il fiore all’occhiello. Eppure quest’anno anche questo reparto è difficoltà, alla luce delle sei reti subite in tre match. Certo, la percentuale delle realizzazioni sui tiri nello specchio è alta, ma innegabile che alcuni dei protagonisti delle ultime due stagioni abbiano dei problemi. Due su tutti: Rui Patricio e Smalling, pasdaran dello Special One e protagonisti di mille battaglie, quasi tutte marchiate in positivo.
Ndicka non ha giocato neppure un minuto, la conferma di Llorente non sta pagando, mentre Kristensen non pare migliore di Karsdorp. Le vere note dolenti, però, arrivano dal centrocampo, anche se per motivi differenti. Paredes – lento e senza idee – sembra essere quello che la Juventus non ha voluto confermare, mentre Renato Sanches, pur avendo mostrato verve, come si temeva si è subito fermato per un infortunio muscolare, vero tallone d’achille degli ultimi anni della sua carriera.
Da scoprire anche Azmoun: l’attaccante è arrivato a Trigoria già infortunato e quindi anche lui avrà bisogno di tempo per trovare una condizione utile a insidiare Lukaku, Belotti ed El Shaarawy. Lottare per la Champions non sarà facile, ma non si è Special per caso.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini
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