Fosse per lui sarebbe tornato in campo già da settimane, ma la verità è che, per adesso, Chris Smalling non ce la fa. Il dolore tendineo a volte lo lascia in pace, altre volte invece è addirittura lancinante. Si controlla spesso, pochi giorni fa una nuova visita, sempre con lo stesso risultato: l’infiammazione c’è. Chris deve aspettare che passi ancora un po’ e poi giocare sul dolore. Difficile? Sì. Impossibile? No.
La Roma lo aspetta e gli chiede praticamente un sacrificio, perché la squadra con l’inglese fa una fase difensiva, senza ne fa un’altra. Oggi, di pomeriggio, lui, Renato Sanches e Llorente dovrebbero, sulla carta, provare ad allenarsi con i compagni, finalmente al completo dopo la sosta per le nazionali. Ma, dei tre, lo spagnolo è l’unico che ha ancora qualche possibilità di scendere in campo: Renato e Smalling – salvo clamorosi colpi di scena – dovranno aspettare.
Quanto? Non si sa. Non c’è una data. Potrebbe essere domani come tra dieci giorni. Per entrambi l’obiettivo è l’Inter, tra dieci giorni quindi saltando anche la sfida di giovedì prossimo contro lo Slavia Praga, ma è impossibile fare previsioni. Anche perché quando Smalling si è fermato si parlava, in modo approssimativo, di “problema muscolare” non meglio definito e nessuno credeva che stesse fuori due mesi. Due mesi? Già. L’ultima partita dell’inglese in campo è datata primo settembre, 90’ contro il Milan, l’apice di tre prestazioni una peggiore dell’altra che hanno fatto capire a tutti che c’era qualcosa che non andava. E quel qualcosa erano le sue condizioni fisiche.
Non che sia stata una doccia gelata, perché già in estate Smalling non era riuscito ad allenarsi sempre al 100% proprio per questi dolori. Aveva però stretto i denti, ma i risultati sono stati sotto gli occhi di tutti. Da lì la decisione di fermarsi, presa di comune accordo con Mourinho e lo staff medico. Da persona riservata qual è Smalling è anche sparito dai social: una volta è stato sorpreso da qualche tifoso in una trattoria del centro, un’altra era con moglie e figli in un rifugio di animali a lui caro, poi è tornato a casa per qualche giorno. Per il resto ha sempre lavorato a Trigoria anche otto ore di fila per risolvere la situazione. La luce definitiva, però, ancora non c’è.
Nel test di oggi invece Diego Llorente potrebbe invece risultare pronto a scendere in campo con il gruppo e quindi essere convocato per la sfida contro il Monza. Gli allenamenti dei prossimi due giorni indicheranno a Mourinho se potrà essere anche utilizzato dal primo minuto o se dovrà accontentarsi di una panchina. Certo, averlo titolare permetterebbe al tecnico di alzare finalmente Cristante a centrocampo e trovare più equilibrio. Quello che ha perso con i tanti infortuni, compreso quello di Sanches che ancora lotta per risolvere la lesione che lo tormenta dalla gara del 17 settembre. Sì, è già trascorso un mese dal suo secondo infortunio.
FONTE: Il Corriere dello Sport – J. Aliprandi
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