Finisce in trionfo non per i tre punti in sé, ma per quanto era grosso l’incubo che si era materializzato dopo 90 minuti di errori e sbattimenti, ma non si può mai sottovalutare il cuore della Roma, sotto di un gol e con la terra ormai sfarinata sotto ai piedi: e invece al minuto 90 e secondi 58 una capocciata di Azmoun e al minuto 93 e secondi 16 una zampata di Lukaku hanno ribaltato il risultato. (…)
“È stata la connessione con l’Olimpico”, ha detto alla fine Mourinho, stravolto anche lui per la felicità di un successo insperato, il secondo consecutivo all’Olimpico nei minuti di recupero dopo l’1-0 al Monza di due settimane fa. (…) Poi si potrà discutere del gioco e delle reti arrivate a tempo scaduto, degli errori e delle omissioni, degli infortunati e dei recuperati, ma è un fatto che al risultato in un modo o nell’altro anche quest’anno la Roma dimostra di saperci arrivare. È un merito e si deve essenzialmente a Mourinho.
Di occasione da rete la Roma nel primo tempo ne aveva avute cinque e per un soffio non si sono tramutate nel vantaggio che i 64.790 paganti per l’ennesimo sold-out dell’Olimpico pensavano ogni volta maturo. (…) Peccato che Lukaku, tiratore a sorpresa proprio al posto di Dybala, dopo un paio di minuti di scrupolosa verifica, abbia calciato blandamente di piatto addosso a Falcone, sbagliando il primo rigore in Italia su 15 tentativi.
Nel disegno di Mourinho El Shaarawy in fascia avrebbe dovuto tenere in apprensione il lato destro della difesa del Lecce, dove Aouar avrebbe dovuto accompagnare ogni manovra offensiva e raccogliere gli eventuali scarichi di Lukaku, mentre Dybala avrebbe potuto limitare il suo raggio d’azione sulla parte destra: una sorta di rinnovato 3421 col doppio mediano (Bove e Cristante, con Paredes squalificato), con Karsdorp restituito alla fascia e dietro i tre soliti difensori, unici disponibili (…). Di fronte il Lecce un po’ timoroso di D’Aversa, 433 sulla carta, ma con gli esterni Almqvist e Banda a rinculare sulla linea mediana per aiutare i terzini Gendrey e Dorgu, con Pongracic e Baschirotto in difesa e Rafia, Ramadani e Kaba in mezzo al campo, con il temibile Krstovic unico terminale offensivo. (…)
Al 31’ il capolavoro di Dybala ha rischiato di far crollare l’Olimpico, dopo un primo tiro al volo respinto sfortunatamente addirittura da Lukaku, con la palla subito riproposta in orizzontale al limite dell’area da Karsdorp ancora verso Paulino che di prima ha fatto passare la palla al volo sopra la testa di Kaba e poi ha calciato al volo sfiorando il palo alla destra di Falcone, rassegnato ad applaudire anche lui la straordinaria prodezza. (…)
In quei minuti finali di primo tempo, mentre Paulo scuoteva la testa mandando segnali preoccupanti alla panchina, il Lecce ne ha approfittato per costruire un paio di occasioni potenziali. (…)
Per fortuna dalla pancia dell’Olimpico al rientro delle squadre in campo è spuntato anche Dybala e per un po’ la gente romanista s’è rassicurata.
(…) Sbilanciandosi in avanti, la Roma ha lasciato anche qualche spazio dietro e una prima volta Banda è andato via a Mancini invitando al tiro Krstovic, bloccato da Ndicka, sempre più sicuro dei propri mezzi. D’Aversa ha inserito Gallo e Gonzalez per Dorgu e Rafia per dare più qualità alle ripartenze, Mou ha risposto con Renato Sanches al posto di Bove. (…) Poi il dramma: su un errato disimpegno di Mancini, un rinvio a casaccio è rimbalzato proprio nella zona di Mancini che però impaurito ha fatto due passi indietro lasciando che Banda se ne impadronisse, di fatto invitandolo all’ennesimo uno contro uno, ovviamente perso. E sul rimpallo un po’ fortunoso con Llorente la palla è scivolata verso Almqvist che ha battuto forte all’angolino l’incolpevole Rui Patricio.
Al 72’ il Lecce è passato in vantaggio e lo stadio s’è gelato come quel 20 aprile del 1986. In un’intuizione delle sue, Mou ha allora inserito Azmoun per Aouar, e poi Kristensen, Zalewski e Belotti per Karsdorp, Mancini e El Shaarawy, lasciando in campo a quel punto fino alla fine Dybala e Lukaku, già stravolti. Ma quando Paulino ha mandato a un centimetro dall’incrocio uno splendido triangolo con Lukaku è sembrato calare sulla serata il sipario della sconfitta. (…) Strefezza ha avuto persino l’occasione per il 2-0, calciando a lato di pochissimo un diagonale a pochi metri da Rui Patricio, un po’ defilato sulla destra. (…) All’improvviso, su una punizione senza prospettive a centrocampo, Dybala ha visto e servito in fascia Zalewski che con uno strappo alla disperata è andato in corsa sul binario esterno mentre in mezzo Azmoun si è avvicinato all’area sfilando invisibile alle spalle di Ramadani mentre Lukaku e Belotti venivano presi in marcatura, così sul bel cross del polacco l’iraniano è intervenuto deciso mandando di testa un siluro giusto all’incrocio dei pali, per il gol della speranza e del pareggio.
Tempo di tornare in campo e il Lecce ha provato persino a contrattaccare mentre tutto lo stadio attendeva solo il momento del recupero del pallone per tornare a ruggire per l’ultimo assalto: (…) Dybala che è partito dritto nonostante le forze allo stremo, ha tagliato il campo portandosi dietro mezza difesa e ha servito al limite Lukaku che si è sbarazzato del neoentrato terzo centrale Touba, si è aggiustato il pallone sul sinistro e ha segnato il gol della vittoria, azzeccando forse l’unica giocata di tutta la sua serata. Al momento giusto, come solo i campioni sanno fare.
FONTE: Il Romanista – D. Lo Monaco