L’orgoglio nel derby per i tifosi è anche essere rappresentati in campo contro gli avversari storici e in passato, soprattutto tra Roma e Lazio, si sono susseguite numerose bandiere romane che hanno portato in alto i colori di una o l’altra squadra.
In casa biancoceleste il primo che salta subito in mente è Alessandro Nesta. Cresciuto nel vivaio della Lazio, il campione del mondo, ha collezionato 261 presenze in tutte le competizioni, indossando anche la fascia da capitano dal 1998 al 2002. Oltre al difensore classe 1976 sono altri i simboli laziali nati a Roma che in passato hanno rappresentato il tifo della Curva Nord nella stracittadina, come Liverani e Di Canio, e altri lo faranno nella partita di domani, come Romagnoli, Luca Pellegrini e Cataldi.
Se quest’ultimo si è formato nelle giovanili della Lazio, riuscendo anche a realizzare un gol nel derby terminato poi 3-0 nel 2019, il difensore centrale e il terzino sinistro sono cresciuti dall’altro lato del Tevere, alla Roma, dalla quale si sono poi allontanati per tornare nella squadra che tifavano fin da bambini.
Se si parla di romani e romanisti non si possono nominare Totti e De Rossi, due dei simboli dei giallorossi in innumerevoli derby. I due capitani occupano infatti le prime due posizioni per presenze nella stracittadina con rispettivamente 44 e 31 apparizioni – il Dieci guida anche la classifica cannonieri negli scontri tra le due squadre capitoline con 11 gol.
Tra gli anni ’60 e ’80 ritornano invece alla mente calciatori come Di Bartolomei, De Sisti, Conti e Giannini, in una tradizione, quella romana, che continuerà anche domani, a partire dal capitano, Lorenzo Pellegrini, che farà di tutto per esserci. Oltre al numero 7, saranno altri due i giovani giallorossi che saranno a disposizione di José Mourinho per il derby, Bove e Zalewski, entrambi cresciuti nel vivaio del Fulvio Bernardini.
FONTE: Il Tempo – M. Cirulli