Un punto che non scontenta nessuno, nemmeno Mourinho. Lo 0-0 nella stracittadina contro la Lazio non stravolge i piani della Roma e manda i giallorossi alla sosta a soli tre punti dalla Champions approfittando dell’inatteso ko del Napoli. In zona quarto posto vince solo la Fiorentina con Atalanta e Milan fermate da Udinese e Lecce. Un turno, quindi, che poteva decisamente andare peggio, anche se un po’ di rammarico per non aver fatto il salto resta. “C’è il sapore di punto. Quando giochi lo fai per vincere, è un punto positivo ed è meglio della sconfitta. Quando giochi contro avversari del tuo livello e pareggi significa che non fai guadagnare 3 punti a una diretta concorrente”. Così il portoghese ai microfoni di Dazn nel post partita, quando stempera anche le tensioni con Sarri: “È ultra simpatico con me, prima della partita abbiamo scherzato abbastanza. Ci vogliamo bene. Dopo la partita ridevamo perché ci siamo detti che nelle prossime settimane nessuno dei due avrebbe riso o pianto, è questo il significato del pareggino”.
Pungente, invece, lo Special One in conferenza stampa su alcuni calciatori biancocelesti e sulla direzione di Massa: “Su Immobile era secondo giallo. Immobile ha protestato, tutti sappiamo che è giallo e lui lo ha fatto due volte. Ha fatto grande pressione sull’arbitro, è intelligente ed esperto. A Karsdorp ho detto di non attaccare mai Marusic perché avrebbe lasciato Mancini nell’uno contro uno con Pedro, che è un fantastico giocatore ma che avrebbe potuto fare nuoto perché si butta in piscina in modo fantastico”. Un rammarico legato alle occasioni per Mou, che sottolinea come Rui Patricio tolto l’intervento su Romagnoli ha fatto da spettatore al match. Un derby preparato con attenzione e grande compattezza, soprattutto quando dopo mezz’ora lo Special One si è ritrovato due centrali difensivi ammoniti su tre, tra l’altro quelli impegnati sugli esterni offensivi biancocelesti:
“Non è mancata ambizione, ma potrebbe esserci stata paura dell’arbitro perché io all’intervallo ho detto a Karsdorp e Spinazzola di proteggere Mancini e Ndicka perché erano entrambi ammoniti e in caso di mancata copertura avrebbero dovuto affrontare Felipe Anderson e Pedro nell’uno contro uno. L’unico modo per proteggerli era non aggredire i loro quinti. La paura dell’arbitro ci ha fatto cambiare tatticamente ed essere più bassi. Noi avremmo voluto aggredirli più alti come all’inizio della partita, ma non abbiamo potuto farlo”. Lo sforzo chiesto a Spinazzola ha portato i suoi frutti perlomeno nel primo tempo quando il laterale mancino ha creato diversi problemi alla difesa biancoceleste, così come quella di Bove che certamente al momento dà al centrocampo molte più garanzie rispetto a Sanches. Dalla quarta in poi, dopo il Milan, i giallorossi sarebbero terzi in classifica, col solo disastro di Genova che resta un caso isolato.
Nonostante la pessima partenza e i sette punti in meno rispetto allo scorso campionato la Roma resta incollata alla Champions. Settimo posto condiviso col Bologna e un punto di vantaggio sulla Lazio con un’ultima parte di anno che si prospetta complicata. Manca ancora un successo in questo campionato nei big match, ma dopo la sosta Mou si augura di recuperare i pezzi pregiati: “Speriamo che tra due settimane Pellegrini e Sanches siano in una condizione migliore, perché abbiamo bisogno di loro. Purtroppo dietro non c’è Smalling e con questa facilità di prendere gialli penso che Ndicka e Mancini siano vicini alla diffida e alla squalifica”.
FONTE: Il Tempo – L. Pes