C’è un male atavico, che la Roma di José Mourinho ha ereditato dal finale della scorsa stagione e che sta, per il momento, condizionando pesantemente anche l’andamento della terza annata targata Special One: il rendimento in trasferta. In tutto il 2023, infatti, nelle 23 gare tra coppa e campionato disputate lontano dalle mura amiche dello Stadio Olimpico, la Roma è stata in grado di portare a casa soltanto in 4 occasioni il segno “2” – tre in Serie A, contro Spezia, Torino e Cagliari, e una in Europa League, in casa dello Sheriff Tiraspol.
Una percentuale di successi di poco superiore al 15%, alla quale vanno aggiunti 8 pareggi e 11 sconfitte. Il bottino totale di equivale a 20 punti raccolti in 23 partite, con la media di 0,87 punti a gara. Un cammino decisamente scarso e deficitario per una formazione che ambisce ad un posto nella prossima Champions League.
Un rendimento insufficiente distanti dalla Capitale, che si contrappone invece al buon ruolino di marcia mantenuto fin qui all’interno di uno Stadio Olimpico sempre pieno d’amore – anche per la prossima sfida all’Udinese, in programma domenica 26 novembre, si procede verso il sold out, con pochi posti rimasti a disposizione nelle due tribune. Davanti ai propri tifosi, soprattutto nell’ultimo periodo, la Roma di José Mourinho sta riuscendo ad imporsi, anche grazie alla spinta del popolo romanista nei momenti decisivi – i tanti punti raccolti nei minuti finali sono lì a testimoniarlo.
Dopo la falsa partenza con un pareggio e una sconfitta, frutto delle sfide a Salernitana e Milan, nelle ultime 6 partite tra campionato ed Europa League sono arrivati altrettanti successi contro: Empoli, Frosinone, Servette, Monza, Slavia Praga e Lecce. 18 gol fatti – media di 3 a partita – e soltanto 1 subito – quello di Almqvist, del momentaneo vantaggio dei salentini. Si potrà obiettare che il livello delle avversarie battute non rappresenti esattamente l’élite del calcio italiano europeo, ma spesso in trasferta i punti non sono arrivati anche su campi teoricamente aggredibili: Cremonese, Hellas Verona e Genoa per citare tre esempi.
Indipendentemente dal livello degli avversari, comunque, una statistica lunga 11 mesi non può essere etichettata come casuale e racconta una grande difficoltà della Roma nell’imporsi lontana da casa. Una mancanza che ha impedito a Pellegrini e compagni di rimanere ai vertici del calcio italiano, un difetto da correggere il prima possibile per dare una svolta alla stagione.
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FONTE: Il Romanista – S. Valdarchi