L’allenatore della Roma Primavera, Federico Guidi ha rilasciato, al termine della partita contro il Verona, delle dichiarazioni al riguardo:
Mister, prima di questa partita avevamo detto che sarebbe stata difficile, però il nervosismo ha reso la partita ancora più complicata: è così? “Sì, è stata una partita di calcio differente rispetto a quelle che siamo soliti giocare in Primavera. Il Verona è una squadra molto arcigna, molto intensa, a cui piace il duello fisico. Diventano sempre partite molto molto spigolose. Era successo anche l’anno scorso. Ma oggi devo fare gli applausi alla squadra, perché abbiamo giocato mezz’ora in inferiorità numerica senza concedere praticamente niente, e poi siamo venuti fuori, ma già eravamo dominanti all’inizio della partita, e abbiamo costruito tantissime chance. Forse, il rimpianto è proprio quello di non averla chiusa in diverse occasioni, attaccando in superiorità numerica. Però, mi è piaciuta la personalità, la mentalità, con la quale i ragazzi hanno giocato sia in inferiorità numerica, sia in parità numerica. E anche negli ultimi istanti, quando il risultato era sempre in bilico, la squadra ha difeso bene, senza concedere niente se non una punizione calciata all’ultimo secondo dentro l’area di rigore. Quindi, è la strada giusta, abbiamo dato seguito alla prestazione molto buona che avevamo fatto a Cagliari, e anche oggi siamo usciti con la porta inviolata, sinonimo che i ragazzi stanno assimilando le richieste dello staff e oggi è uno step importante, perché abbiamo assistito a una partita che solitamente, magari, vediamo nei campionati professionistici. I ragazzi hanno risposto presente. Vuol dire che sono sulla strada giusta”.
È più contento della vittoria o della mentalità vincente del gruppo? “Della mentalità, perché poi la vittoria è la conseguenza di quello che riusciamo a fare sul campo e della mentalità che mettiamo. L’anno scorso, probabilmente, una partita come questa l’avremmo persa. In inferiorità numerica per mezz’ora, abbiamo portato a casa un risultato positivo, e meritato sul campo. A Torino, in nove addirittura, riuscimmo a recuperare. Vuol dire che questa mentalità sta entrando dentro ogni singolo calciatore, e di conseguenza alla squadra. Sono contento, perché attraverso questo tipo di prestazioni raggiungi il risultato. E facciamo bingo se poi riusciamo a proiettare questi ragazzi, con questa mentalità da protagonisti, nei campionati che più contano. Magari, all’Olimpico”.
A Cagliari abbiamo parlato di alcuni singoli, di come Cherubini stia trascinando la squadra non solo con i gol, ma anche con gli atteggiamenti. Quanto è importante avere un portiere praticamente inoperoso per 90 minuti, che poi fa l’unica parata decisiva al 94′? “È determinante. Riuscire a rimanere concentrato, anche quando non sei sollecitato, è una prerogativa, se vuoi ambire a giocare ai massimi livelli. Renato (Marin, ndr), ma come Razumejevs, stanno crescendo veramente molto bene, anche perché dietro c’è un lavoro maniacale, e di questo c’è da fare i complimenti a Simone Farelli (il preparatore dei portieri, ndr), perché ci si dedica tanto. I ragazzi stanno rispondendo. Vuol dire che il lavoro quotidiano è svolto bene. Però, oggi io sottolineerei la prova della squadra perché chi è entrato – come Graziani, Mannini, Bolzan, Oliveras – lo ha fatto veramente molto, molto bene. Anche se sono usciti dei giocatori che ormai si allenano con la Prima Squadra, come Pagano e Pisilli, la squadra è riuscita a non perdere qualità, a non perdere intensità. Non era scontato. Oggi c’è quindi da sottolineare la prestazione di tutta la squadra e della coralità del gruppo”.
FONTE: asroma.com