L’ex giallorosso, Gigi Di Biagio, ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla venuta in panchina della Roma di Daniele De Rossi e si è soffermato anche sull’esonero di Josè Mourinho:
Con De Rossi alla Roma hai perso un compagno di padel… “Abbiamo perso un grande giocatore di padel”.
Ti ha sorpreso l’esonero di Mou? Le reazioni edella piazza? “Penso che le risposte siano abbastanza scontate. Mi aspettavo che a fine anno rinnovasse il contratto, però il silenzio della proprietà degli ultimi mesi presagivano un qualcosa di non bello. Il malumore dei tifosi è normale, al di là di quello che si possa dire su di lui, Mourinho è un personaggio planetario e carismatico, non può essere non amato per sempre. Poi si può parlare di calcio e di tattica, ma bisogna dividere il tifoso dall’esperto e dalla parte professionale”.
Quali potrebbero essere le difficoltà di De Rossi adesso tra la gestione degli umori della piazza e dei giocatori? “Penso che le problematiche potrà averle più avanti. Adesso magari vedremo una Roma più disponibile e aggressiva. Credo che andrà tutto bene dal punto di vista dell’atteggiamento dei giocatori. Al di là del risultato della partita contro il Verona. Magari qualcuno penserà che qualche giocatore prima non stesse dando il 100%, anche se non è così. La speranza è che Daniele faccia bene e che si torni alla vittoria. Ripeto, facendo un esempio: se Pellegrini dovesse fare doppietta sabato non significa che stesse giocando contro il suo precedente allenatore. Adesso Daniele avrà dalla sua tutta la disponibilità dei giocatori come normale che sia”.
Che idea ti sei fatto dell’idea di calcio che ha De Rossi? “Daniele vorrebbe fare un calcio di dominio. Mi sono reso conto anch’io sulla mia pelle che non è sempre possibile, le squadre non sono tutte uguali. Lui a Ferrara voleva fare cose che non avrebbe potuto fare con quei calciatori in rosa. Si è trovato una squadra cher giocava a rombo, lui voleva giocare a tre. Io penso che lui possa giocare a 4, un po’ per emergenza e un po’ per dare uno shock ai calciatori. Mancano veramente tanti giocatori, ma quello che vorrà fare sicuramente sarà essere dominante nella gara e nella metà campo avversaria. Mourinho in questi anni è stato un po’ il totem del blocco basso, dell’aspettare nella propria metà campo e della ripartenza, anche con grandi risultati. Daniele deve dimostrare che ha tutte le carte in regola per fare bene e che voglia dare un qualcosa di diverso e coraggioso alla squadra”.
Per qualcuno è stato anche un compagno di squadra. Ha il carattere e il carisma per gerstire una situazione di questo tipo? “Sì, assolutamente. Credo che chi ti conosce meglio cerca di darti qualcosa in più, può essere un vantaggio per lui. Poi secondo me dovrebbe mettere dei paletti, dove lui è l’allenatore e loro i giocatori. Ma Daniele è intelligente e sa già quello che deve fare”.
Il dominio ricercato è solo quando si è in possesso della palla oppure anche nel pressing sull’avversario? “Io penso che lui voglia aggredire in maniera veloce. Sono sensazioni, magari sabato vedremo un altro tipo di gioco. Questa è una squadra che ha queste caratteristiche, è una squadra che è forte e che deve provare ad arrivare tra il 4 e il 5 posto. Non è più scarsa degli altri club che ora si trovano davanti a lei e che concorrono per la zona Champions. Per i giocatori che ha non può essere nona”.
La gestione Dybala? Mourinho sottolineava sempre la sua assenza nelle partite in cui non poteva giocare, per De Rossi sarà una situazione sui cui riflettere? “C’è poco da fare con Paulo. Se sta bene gioca, se sta male è un problema. Al momento credo che stia bene, si è allenato. Mourinho se avesse avuto Dybala in altre gare avrebbe avuto 10 punti in più, stiamo parlando di un fenomeno. Noi, da esterni, vediamo il prodotto finale, la gestione di un calciatore così importante è difficile descriverla dall’esterno”.
Secondo Viscidi nel calcio moderno l’attaccante ha perso l’input di attaccare gli spazi e di venire a prendere palla più a centrocampo: con Lukaku lo vediamo nelle partite della Roma. Tu che ne pensi? “Noi ne parlavamo da 10 anni. Forse il fatto che non abbiamo avuto più grandi attaccanti forse è anche per questo: fin dalle giovanili si tendeva a dire all’attaccante di giocare dove voleva. Io credo che l’attaccante debba fare qualcosa negli ultimi 20 metri. Lukaku dovrebbe attaccare di più la profondità ma è anche vero che non gli arrivano molti palloni puliti”.
FONTE: Radio Romanista