Una lunga chiacchierata tra De Rossi e Dybala ha anticipato l’allenamento in campo di ieri mattina. Non è certo una novità, ogni allenatore si intrattiene quotidianamente con i giocatori più forti e carismatici della rosa, a maggior ragione se è cominciata una nuova gestione tecnica, tra l’altro anche con un cambio di modulo.
De Rossi è partito con il 4-3-3 contro il Verona e ha intenzione di proseguire su questa strada, anche a costo di dover portare avanti una naturale e inevitabile fase di rodaggio nei suoi interpreti. Per questo Daniele ogni giorno cerca di parlare individualmente con la maggior parte dei giocatori, anche negli orari extra allenamento, per spiegargli ciò che vuole da loro, come valorizzarli al meglio per fare rendere al massimo la rosa.
A Dybala, che nel 4-3-3 è il designato a ricoprire il ruolo sulla destra, chiede fantasia. Quindi non rispettare la sua posizione precisa ma svariare per la zona offensiva per creare giocate, spunti e dare verticalità al gioco. Quindi, il maggiore supporto a Lukaku ma anche quei guizzi individuali per andare in porta. Potremo quindi vedere Dybala partire dalla destra ma anche dal centro, anche alle spalle di Big Rom, per poi allargarsi o tagliare nella zona di sua competenza. Sicuramente la maggior parte dei palloni arriverà a lui, per favorire il palleggio e creare quel collante tra centrocampo e attacco.
Segnali di risveglio di Pellegrini contro il Verona, al di là del gol – comunque bello -, soprattutto nei movimenti e nella gestione del pallone. Diversa rispetto a una parte di stagione altalenante e condizionata dai numerosi infortuni. A lui chiede maggior velocità nella manovra, nella trasmissione del pallone in verticale, ma anche più responsabilità in uscita palla al piede.
Un Pellegrini più vicino a quello visto nel 2021, quello che ha portato a casa la Conference League, che ha realizzato 14 gol e servito 8 assist. Quegli assist che spera di raccogliere Lukaku con un 4-3-3che potrebbe aiutarlo a giocare meno spalle alla porta, meno da centravanti boa e più da punta che attacca la porta. Un po’ come fa quando indossa la maglia del Belgio.
FONTE: Il Corriere dello Sport – J. Aliprandi