Buona anche la seconda. L’allenator futuro vince ancora e porta la Roma al quinto posto a un punto dalla zona Champions, in attesa però che le squadre dietro recuperino le partite rinviate per la Supercoppa. Ma intanto l’idolo della curva si gode il panorama e anche, bisogna dirlo, una certa fortuna che lo accompagna.
Il neo tecnico ha cambiato tutto in un attimo: nel sistema, nell’atteggiamento di gioco, nella filosofia. Ma per il momento non è cambiato niente, nel senso che la Roma vince comunque alla Mou. Dopo quella sofferta col Verona, questa con la povera Salernitana, che avrebbe anche meritato il pari. Invece è al 4° k.o. consecutivo la terra trema e un po’, a questo punto, anche Inzaghi. Che al contrario del compagno di Mondiale, non ha la dea bendata dalla sua parte. Un rigore ingenuo per mani di Maggiore all’alba del secondo round ha cambiato l’inerzia della partita. E alla sua squadra non è riuscita la rimonta.
Il problema maggiore per la Salernitana è stato quello di non concretizzare le occasioni del primo round. La filosofia calcistica di De Rossi, che si ispira a Luis Enrique, è ancora in rodaggio. Il suo 4-3-3 è un sistema fluido con gli esterni alti in fase di possesso, soprattutto Karsdorp che diventa un attaccante aggiunto, con Dybala che s’accentra a manovrare e Cristante che scala in difesa a sinistra in avvio di azione o in copertura.
Questa Roma vuole fare la partita, ma contro la Salernitana ben disposta in campo nel primo round ha avuto un giro palla e un ritmo troppo lento per fare male. Dybala non è mai riuscito a dare un’accelerata alla manovra, Pellegrini era oscurato da Basic, El Shaarawy non si è mai acceso e Lukaku è stato servito solo con passaggi laterali. Così la Roma ha chiuso il primo tempo segnando nel tabellino solo una punizione da dimenticare di Pellegrini nel finale, mentre la Salernitana, molto più brillante e veloce, in ripartenza ha sfiorato più volte in vantaggio.
Poi, poco dopo il rientro in campo, è arrivato appunto il rigore della svolta. Sul cross di El Shaarawy, Maggiore ha respinto con la mano la zuccata di Cristante. Dybala non ha tremato come tanti suoi colleghi in questa giornata (9 rigori di fila per lui). Una volta in vantaggio, la Roma ha potuto gestire il possesso palla con più tranquillità, con la Salernitana costretta a sbilanciarsi per cercare il pareggio.
Inzaghi ha inserito Martegani e Kastanos per avere più potenziale offensivo e il greco ha portato più qualità ma nel maggior sforzo della banda Inzaghi è arrivato il raddoppio di Pellegrini grazie a una magia di tacco di Dybala che liberava Karsdorp per il cross teso che trovava il capitano solo in area. La Salernitana però era viva, mentre la Roma indietreggiava ancora di qualche metro, e pochi minuti dopo è riuscita ad accorciare con un colpo di testa di Kastanos su invito di Tchaouna.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – F. Bianchi