Alle ore 10.30, l’allenatore della Roma, Daniele De Rossi, nella “Sala Champions” del centro tecnico “Fulvio Bernardini“, risponderà alle domande dei giornalisti nella conferenza stampa alla vigilia di Roma-Inter che verrà disputata domani alle ore 18.00 all’Olimpico:
Con quale idee e con quale coraggio state preparando questa partita? “Il coraggio che devono avere i giocatori forti e noi siamo pieni di giocatori forti anche con l’intelligenza e la conoscenza di chi andiamo ad affrontare. Ogni squadra del mondo è battibile e lo è anche l’Inter, che è la squadra più forte del campionato. Sappiamo che si alza il livello rispetto le altre partite, cambia il tipo di preparazione alla gara. Siamo consapevoli che siamo una squadra forte che potrà fare una grande partita”.
Cos’è successo per l’assenza al funerale di Losi?
“Mi sono distratto con la partita del giorno prima e non mi sono informato, ho commesso questo errore. Mi dà fastidio e mi dispiace non essere andato a salutarlo. Se fosse morto due mesi fa non sarebbe cambiato niente, non è questione di protocollo. È una questione di rapporto che c’era tra me e lui. Suo figlio è molto simile a Giacomo e sa benissimo del nostro rapporto. La distrazione è grave. Non ero impegnato ed è la cosa che mi dispiace ancora di più. Ho parlato con Roberto e ho chiesto scusa”.
Che partita si aspetta da Lukaku? “Cerco di scindere l’aspetto emotivo da quello calcistico. Mi basta la partita che ha fatto contro il Cagliari. Mi è piaciuto tantissimo, ha giocato per la squadra, ha tirato in porta, ha fatto iniziare le azioni più importanti e allungato la difesa del Cagliari andando in profondità. L’emozione saprà gestirla, a volte quando giochi contro squadre forti ci sta di toccarla di meno”.
Perché le difficoltà nei big match? “Mi stai chiedendo però di commentare partite che non ho allenato io. Le ho viste da spettatore, i numeri poi non mentono ma vediamo domani. Quando giochi contro squadre forti, ci sta perdere e giocare peggio, ma anche noi siamo forti. L’Inter è tanto forte, il Milan è tanto forte, la Juve sta tornando a essere tanto forte. Noi stiamo cercando di far partire un percorso che possa portare a essere la squadra che vince tante di queste partite. Problema di testa? Parliamo di giocatori che hanno giocato col Manchester, chi ha vinto la Coppa America al Maracanà contro il Brasile, un Europeo in casa dell’Inghilterra, che queste squadre grandi hanno giocatori forti come te e a volte il braccio di ferro puoi perderlo. Non credo abbiano problemi nella testa questi giocatori, altrimenti non avrebbero fatto la carriera che hanno fatto”.
Ha un ricordo in particolare delle sfide con l’Inter? “Ci siamo giocati scudetti e coppe Italia con loro ma, a parte qualche coppa Italia e Supercoppa, sono stati più bravi loro. Mi dispiace un po’ aver già giocato fuori casa con Milan e Inter perché San Siro è lo stadio più emozionante per chi ama il calcio, escluso il nostro di casa”.
Il ritorno di Smalling e Sanches… “”Renato Sanches è un elemento fondamentale come tutti gli altri. Si stanno rimpicciolendo le distanze fisiche tra loro e il resto dei compagni. Si allenano con noi e fanno poi un lavoro supplementare. Non li ho visti ancora tanto sul campo ma, da quel che poco che ho visto, saranno importanti per noi”.
Una tua valutazione su El Shaarawy che è tornato centrale con te…“Rispetto ma un po’ di spocchia sempre, di spavalderia perché non siamo gli ultimi arrivati, stiamo a casa nostra e con 65mila spettatori. Ci deve essere una cosa intelligente sia tatticamente, strategicamente e come approccio alla partita. Essere consapevoli che ci saranno momenti in cui ci potranno schiacciare per 5-10 minuti, accettarlo e farli diventare 30-40-50-60 minuti significherebbe consegnarci. Nel lungo hanno dimostrato di essere diversi, i numeri stanno lì a quello. Nella partita singola sono straconvinto che possiamo vincere.
Su El Shaarawy… “El Shaarawy prima era morbido, faceva pochi contrasti, ora è diventato giocatore vero, è un giocatore che mi piace molto come mi piace Nicola Zalewski che è entrato benissimo col Cagliari. Sono loro i nostri due esterni alti a sinistra. Dirti se gioca non posso, altrimenti capisci la formazione”.
Sarà la prima settimana in cui giocherai 3 volte visto l’impegno col Feyenoord. Ci saranno accorgimenti in questo senso? “Siamo concentrati su domani, non sul Feyenoord. Giocheremo con la squadra che io penso sia migliore per l’Inter. Non faremo rotazione in base alla gara successiva. Si possono fare dei ragionamenti anche in base a chi è fuori lista e non potrà giocare in coppa ma non faremo ragiomamenti tattici in previsione della coppa”.
Abbiamo letto “il predestinato”, all’inizio invece eri “una scommessa”. Chi si sente De Rossi? “Ho letto questi articoli anche due anni fa. Poi dopo la SPAL in pochi continuavano a dirlo e ho trovato molte porte chiuse, giustamente. Un po’ per caso, mi sono trovato nel posto dove vorrei fare l’allenatore per tutta la vita. Per me non esistono i predestinati, sono arrivato qui un po’ per caso, nel posto dove vorrei passare tutta la mia carriera”.
FONTE: Redazione Tuttoasroma – dall’inviato a Trigoria R. Molinari