Nella Roma c’è un problema numero uno. Non perché sia il primo dei problemi, ma sicuramente è una questione da risolvere a fine stagione, o anche prima, se il rendimento di Rui Patricio continuerà a peggiorare. Il portiere portoghese attraversa un periodo nero.
Si può discutere sulle sue colpe specifiche, in occasione dei troppi gol subiti dalla Roma: sono 30, quella giallorossa è la peggiore difesa tra le prime undici della classifica. La sensazione, però, è forte: il rapporto di fiducia tra Rui Patricio e l’ambiente giallorosso si è incrinato.
Il brusio dell’Olimpico ogni volta che arriva un pallone dalle sue parti sicuramente non lo aiuta, ma rende l’idea di quanto un cambio sia necessario. “Le gerarchie in porta le ho decise quando sono arrivato – le parole di Daniele De Rossi dopo il match con il Verona -, penso che Rui Patricio abbia parato molto bene e una partita non cambia la mia opinione. Il portiere deve avere delle gerarchie ben stabilite che poi non sono eterne. Svilar lo conoscevo di meno ma mi ha comunque impressionato per completezza”.
Chissà se dopo quattro partite di campionato il tecnico ha cambiato idea e se magari già da giovedì a Rotterdam, contro il Feyenoord, ci sarà un avvicendamento.
Svilar, tra l’altro, in questa stagione è stato il portiere di Coppa: in Europa League ha giocato lui in tutte e sei le gare del girone mentre in Coppa Italia, dopo il primo turno con la Cremonese, ha ceduto i pali al portoghese nel derby con la Lazio.
Se pure non ci sarà un cambiamento a stagione in corso, di sicuro il prossimo anno Rui Patricio non sarà più il portiere della Roma: il suo contratto scade il 30 giugno e non sarà rinnovato.
La società è alla ricerca di un sostituto: il nome di Falcone del Lecce, romano e romanista, è sempre da tenere in considerazione, così come quello di Meret, che ha il contratto in scadenza con il Napoli, che ha però un’opzione unilaterale per il rinnovo. Tra i papabili cè anche Musso dietro a Carnesecchi.
FONTE: Il Corriere della Sera – G. Piacentini