Da riserva a titolarissimo. Inamovibile. La porta della Roma è proprietà privata di Mile Svilar da quando Daniele De Rossi ha deciso di cambiare l’estremo difensore, retrocedendo Rui Patricio nel ruolo di dodicesimo. Adesso le gerarchie sono cristallizzate. Il motivo? Svilar para e anche tanto. Prima del turno che è iniziato ieri e che finisce a Pasquetta, Svilar è risultato il portiere che ha compiuto più interventi nelle ultime cinque giornate di campionato. Per la precisione ha mandato in archivio 22 parate al pari di Consigli, estremo difensore del Sassuolo. Un numero per nulla banale: sono 4,4 parate a partita. Questo dato può essere letto almeno in due versioni.
La prima: Svilar è un signor portiere che sa fare il suo mestiere, che non si arrende mai, neanche quando sembra battuto, basta vedere quel salvataggio con il colpo di tacco (aiutato dal palo) nell’ultima sfida contro il Sassuolo. La seconda: Svilar è molto sollecitato dalle squadre avversarie. Questo sta a indicare che, rispetto all’era Mourinho, la Roma di Daniele De Rossi subisce più tiri, si prende più rischi dato che attacca di più, ma al tempo stesso può fare affidamento sui guantoni del nuovo portiere. Il serbo nato in Belgio ormai è una garanzia. All’Olimpico e anche fuori da Roma raccoglie consensi e applausi.
Lecce non sarà una partita come le altre. Svilar avrà come “competitor” Falcone dall’altra parte del campo. Un portiere romano e romanista che spera in futuro di diventare il numero uno giallorosso. “L’ambizione di giocare nei top club c’è sempre, poi non ho mai nascosto che sono un tifoso della Roma e per me sarebbe un sogno giocarci. Non si smette mai di sognare, se ci sarà l’occasione dovrò farmi trovare pronto. Ora però penso al Lecce, ho cinque anni di contratto”, disse in conferenza stampa alla fine del match d’andata, dopo aver parato un rigore a Lukaku. Al Via del Mare, dunque, si giocherà una partita nella partita: Svilar contro Falcone.
FONTE: Il Corriere dello Sport – L. Scalia