Julio Baptista, alla Roma dal 2008 al 2011, con 57 presenze giallorosse segnando 12 gol, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul derby che si giocherà domani. Lui decise il derby del 16 novembre 2008 griffandolo con una sua rete di testa:
Anche tu sei allenatore, ti aspettavi che Daniele De Rossi diventasse allenatore? “Penso che tutti noi che abbiamo giocato e abbiamo fatto una carriera importante, cerchiamo adrenalina e vogliamo stare dentro al calcio. L’unico ruolo che ce lo consente è allenare e De Rossi sta facendo un grandissimo lavoro, spero continui così”.
Che allenatore sei diventato? “Io sono stato nella primavera del Valladolid, penso che si diventi allenatore in base a ciò che si è visto e imparato nella carriera: io ho avuto Spalletti, Wenger, Manuel Pellegrini, Ranieri e poi mi sono fatto la mia idea. Io voglio che il calciatore non perda l’essenza del giocare, voglio una squadra aggressiva che vuole vincere, con giocatori che vogliono la palla”.
Tu hai giocato in molti ruoli, per un centrocampista è più facile diventare allenatore? “Da centrocampista si vede il calcio da un’altra prospettiva ovviamente, è una posizione in cui vedi di più e stai a maggiore contatto con la palla. Con gli anni impari di più, capisci se la squadra è più compatta o si allunga un po’. Quando si gioca a centrocampo c’è un grande accrescimento tattico”.
La tua Roma si stava si ricostruendo, adesso ha un alto profilo europeo, come si vede dall’esterno? “La Roma è sempre stata una grandissima squadra, un grandissimo club, però per essere considerata una squadra grandissima deve arrivare in Champions League. Se la Roma comincia ad andare in Champions con più continuità, per due o tre anni di seguito, acquisirà maggiore prestigio. Io comunque ho sempre voluto venire alla Roma perché l’ho sempre considerata una grandissima squadra”.
I tuoi ricordi del derby? “Tutti i derby sono partite che si decidono con i dettagli. Bisogna essere pronti quando si affronta una partita così speciale, perché sappiamo quanto sia sentita dai tifosi. De Rossi non deve lasciare arrivare questa emozione ai calciatori e rimanere freddo, pensare di aver lavorato tutta la settimana per trovare le criticità per sfruttarla per fare qualche danno. De Rossi avrà visto tante partite della Lazio e sono sicuro che avrà trovato le contromisure”.
De Rossi sentiva il derby? “De Rossi sentiva tanto il derby, ma anche io che non sono romano. Per questo sono tornato allenatore adesso: ho sempre avuto questa competitività e anche Daniele aveva questa vena di essere un calciatore che voleva sempre vincere tutte le partite che giocava. Sta facendo un ottimo percorso, e gli auguro che lo vinca”.
Lukaku è un Julio Baptista moderno? “Lukaku è un calciatore di area, che si può definire a uno o due tocchi, mentre io volevo controllare il pallone e mi piaceva giocare d’istinto, davo maggiore spazio all’istinto del momento. Il calcio di oggi è diverso: giocare semplice, fare quello che noi allenatori vogliamo. Invece deve esserci qualcosa da lasciare al calciatore: quell’essenza di non perdere in quel momento il proprio istinto. Io dico sempre che hai tre parti in campo: l’iniziazione, la costruzione e la finalizzazione che deve essere lasciata all’istinto del giocatore”.
La rovesciata a Torino? “Sono tanti i momenti belli a Roma, ho imparato tantissimo della tattica in Italia che è il campionato più difficile al mondo per come si gioca, e tanti giocatori sono fortissimi”.
Julio tu parli veramente da allenatore, hai veramente amore per questo sport, dove ti immagini in futuro? “In questo mondo da allenatore o da giocatore, non puoi affezionarti a un paese. Arriva una proposta e poi valuti in base a quello che tu credi che possa fare, senza problemi. A Valladolid in cinque anni ho fatto tanta esperienza tra i giovani, abbiamo mandato 5 giocatori in prima squadra, ed è stato importante. Far crescere un calciatore, dargli la mentalità competitiva per andare in prima squadra, che magari non ha come caratteristica, lo completi per mandarlo in prima squadra. Non c’è denaro al mondo che ripaghi l’aver cambiato la vita di un ragazzo per dargli una mentalità vincente”.
Sei rimasto in contatto con qualche giocatore? “Ho parlato proprio con De Rossi quando faceva il corso UEFA e lui mi ha chiesto e fatto delle domande. Dopo non l’ho sentito più”.
Chi sarà il Julio Baptista di questo derby? “Domanda difficile però penso El Shaarawy e Pellegrini possano fare la differenza”.
FONTE: Teleradiostereo