Il passato bussa di nuovo, ma sarà bello rivederlo. “Sarò all’Olimpico con la famiglia, mia moglie Sabrina, romana, due dei miei figli, Greta e Kevin. Io, loro, Roma, la Roma e il Leverkusen. Bello. Una partita con tanto amore. Ma non chiedetemi pronostici, è sempre difficile, sono anche mezzo romano”.
Rudi Voeller, 64 anni, ex giocatore e allenatore giallorosso e anche del Bayer, con cui poi ha proseguito la carriera dirigenziale, due anni fa aveva lasciato le cariche operative del club per una tranquilla pensione, rimanendo nel consiglio di sorveglianza, ma continuando a vivere nel club.
Buongiorno signor Voeller, giovedì prossimo il Leverkusen incontra la Roma in semifinale di Europa League, proprio come un anno fa: quanto è diverso da quello della stagione scorsa? “Innanzitutto sta vivendo un momento eccezionale, ha vinto il campionato tedesco per la prima volta, si può immaginare. In ogni posto della Germania in cui vado si complimentano per il gioco, tutti riconoscono che non è stata una questione di fortuna, casuale o altro. E poi ci sono altri protagonisti, rispetto alla semifinale in cui passò la Roma”. (…)
Xabi Alonso è diventato subito una star fra gli allenatori: visto da vicino, com’è, come lavora? “Bravissima persona, sempre corretto, allena come giocava, ha un grande stile. E ha migliorato tanti giocatori. Penso a Jonathan Tah, il difensore centrale: con Xabi Alonso ha fatto un salto in avanti incredibile. Ma non è l’unico”.
Oltre alle mosse del tecnico, un nome sopra agli altri da temere? “Florian Wirtz, il nostro pupillo anche in nazionale, è un fuoriclasse: è ancora migliore rispetto all’anno scorso, lui fa davvero la differenza”. (…)
Daniele De Rossi prenderà appunti: come giudica la sua avventura sulla panchina romanista? “Sono contento per la Roma, per Daniele. Ci siamo scambiati alcuni messaggi, complimenti vari. Siamo amici non so da quanti anni. E’ un bravissimo ragazzo e sta diventando anche un grande allenatore. Sono felice se arriva in Champions League, lo merita”.
Ha visto giocare la sua Roma? “Sì. l’ho già vista un paio di volte: mi è piaciuta, gioca in un modo diverso da quello di Josè Mourinho”.
Perché? “I giocatori sono molto disciplinati in campo, hanno un sistema e una tattica chiara: sarà difficile anche per il Leverkusen, che probabilmente avrà più possesso palla, però sono sicuro che si dimostrerà una sfida ad alto livello, proprio da semifinale europea, bella per la gente”.
E lei come la vivrà? “Sono stato invitato dal Leverkusen per questa trasferta. Sono contento di vedere una partita all’Olimpico, con questi tifosi eccezionali, con questo spettacolo straordinario. Sono felice, perché anche per me è qualcosa di particolare. Sarà anche questa volta una sensazione strana, per quello che ho fatto a Leverkusen e perché la Roma per me è una storia indimenticabile, e in città sono nati anche tre dei miei cinque figli. Spero che sia una bella partita anche al ritorno, qui in Germania. Andrà in finale chi avrà giocato meglio e avrà così meritato il passaggio del turno”.
FONTE: La Gazzetta dello Sport