C’è tanto romanismo nell’eliminazione subita dopo aver messo paura al Bayer, recuperando lo 0-2 dell’andata con due rigori di Paredes e crollando poi sull’unico errore di Svilar, fin lì ciclopico, che finisce in porta per una deviazione incolpevole di Mancini.
De Rossi è stato più bravo di Xabi Alonso, questa volta, ma non è bastato. La fatica peserà domenica contro l’Atalanta, che avrà ben altro morale, ma la prestazione contro i campioni di Germania servirà come tappa di crescita. Il gol di Stanisic al 97, il quattordicesimo dopo il 90′ nella stagione, ha portato a 49 partite l’imbattibilità del Bayer ma la Roma non aveva scelta: erano tutti avanti per cercare l’ultimo miracolo.
Decisive le parate di Svilar e un pizzico di fortuna quando il tiro di Palacios (29′) colpisce prima il palo e poi la schiena del portiere, con salvataggio disperato di Ndicka. Risultato ingiusto, allora? No, perché la Roma si era guadagnata la fortuna con il suo impegno e il suo coraggio. Un anno fa, con Mourinho in panchina, i giallorossi pareggiarono 0-0, concedendo di tutto all’avversario ma trovando la qualificazione alla finale.
La squadra di De Rossi con Dybala tenuto in panchina in vista di Bergamo perché non al top – ha sfidato invece il Bayer sul piano del gioco. Perché doveva rimontare da 0-2 e non difendere un 1-0, certo, ma anche perché DDR vuole la crescita della sua squadra al di là del risultato.
FONTE: Il Corriere della Sera – L. Valdiserri