De Rossi, nel post Atalanta, ha prospettato una rifondazione della Roma che, secondo lui, «parte comunque da una rosa forte, da completare con alcune caratteristiche che mancano. Svilar, anche domenica tra i pochi a salvarsi, è in grande crescita. Ha contratto lungo (2027), guadagna poco (un milione) ed è arrivato a parametro zero. Da un lato deve essere una pietra angolare per il futuro, dall’altro sarebbe una plusvalenza clamorosa.
Discorso che in parte vale anche per Ndicka, altro parametro zero con contratto ancora più lungo (2028) ma pesante (4 milioni). Rui Patricio andrà via a zero ma permette di risparmiare 3 milioni. Si cerca un secondo di qualità senza spendere. Tra i difensori, Mancini ha mercato ma è difficile vederlo altrove. Smalling ha un anno a 3,8 milioni, sarebbe un miracolo trovargli una sistemazione. Llorente può essere riscattato a 5 milioni, come Angelino.
Non certo Kristensen. Huijsen tornerà alla Juve senza rimpianti. Piace il diciannovenne Dorgu, del Lecce, soprattutto se Spinazzola sarà lasciato andar via per i troppi problemi muscolari. Cristante, Paredes e Pellegrini hanno giocato sempre. Anche troppo. Serve un «quarto» di livello, come il rimpianto Frattesi. Aouar e Renato Sanches sono bocciati, ma il primo ha contratto fino al 2028. Bove e Zalewski sarebbero plusvalenze ma pesano poco sul monte ingaggi. Lukaku tornerà al Chelsea per poi andare altrove e il riscatto di Azmoun è più no che sì.
Il punto interrogativo è Dybala. Resterà senza Champions? Andrà a fare la riserva in un big club che può gestire la sua fragilità? Ascolterà le sirene degli emiri come Cristiano Ronaldo? Sui social sono in aumento i tifosi dubbiosi.
FONTE: Il Corriere della Sera – L. Valdiserri