Il brasiliano ha parlato in occasione della presentazione del docufilm sulla sua vita: “Francesco è un giocatore straordinario che avrebbe meritato il Pallone d’oro”
“Bentornato a casa”. “Grazie, c’è un filo con la Roma che sembra non finire mai”. Inizia così la conferenza di presentazione di “Chiedi chi era Falcao”, docufilm di quasi 90′ realizzato da Roma Studio sul campione brasiliano, protagonista dello scudetto del 1983. Il progetto, nato tre anni fa e realizzato negli ultimi 8 mesi, è il primo di una serie di documentari (il prossimo sarà su Bruno Conti), che la società giallorossa ha ideato sui grandi campioni del passato per “recuperare la nostra identità”, come ha spiegato il direttore generale Baldissoni.
LA ROMA DI OGGI — Ovviamente Falcao ha parlato, tra un ricordo e l’altro, della Roma di oggi, partendo dal rapporto tra Totti e Spalletti: “Francesco è un giocatore straordinario che avrebbe meritato il Pallone d’oro, Spalletti (sorridente in sala mentre Falcao parla, ndr) anche è un allenatore straordinario, vedo che si abbracciano e l’importante è che si rispettino. Spero che Totti possa giocare fino a 50 anni, e gli avevo detto quando le cose non erano a posto che poteva venire in Brasile da me che la 10 era pronta per lui”.
MENTALITÀ — Detto che Totti ha sorriso e ha declinato l’offerta, Falcao fa il paragone tra la Roma di ieri e quella di oggi: “Io ho portato la mentalità vincente, ma la Roma ce l’aveva già. Era difficile giocare contro il Nord, contro la Juve che era potente, ma io ero sicuro dei miei compagni e quindi dicevo sempre a tutti che la partita non si vinceva o perdeva prima, ma bisognava giocarla”.
E oggi? “Oggi rispetto ai miei tempi la Roma è cresciuta tantissimo, c’è una società vera e il risultato si può iniziare a costruire anche fuori dal campo e non solo dentro, come era una volta. La Roma è forte, ma lo è anche la Juventus, bisogna riconoscere che a Torino sanno fare le squadre. È bello che ci sia questa lotta, la Roma è una squadra grande e deve pensare in grande, perché ho trovato una squadra che pulsa di vittoria. E questo significa avere uno stadio di proprietà, come i grandi club, sarebbe la ciliegina sulla torta”. Battute finali dedicate ai tifosi: “La Roma non si discute, si ama. Portano questo in trasferta i ragazzi che non entrano all’Olimpico, spero possano tornare perché alla Roma manca la sua curva Sud”.
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— AS Roma (@OfficialASRoma) 21 febbraio 2017