Una delle priorità del calciomercato estivo era sicuramente andare a rinforzare il centrocampo, soprattutto attraverso l’inserimento di calciatori con caratteristiche complementari a quelle dei già presenti Pellegrini, Cristante e Paredes. Uno dei problemi di questo reparto per l’appunto era proprio l’incompatibilità del terzetto, troppo simile nel passo e in alcune caratteristiche che lo hanno reso spesso lento e prevedibile.
Le problematiche il reparto le ha affrontate ma spesso i giudizi a livello individuale nei confronti degli interpreti sono stati molto severi, con De Rossi che, nella conferenza stampa di ieri, ha difeso a spada tratta Pellegrini, Cristante e Paredes sostenendo che meritino più rispetto di quanto non ne ricevano. Il tecnico ha anche parlato dei numeri, dei risultati e delle prestazioni di questi calciatori, molto spesso sottovalutati.
Di Pellegrini se ne è parlato tanto e tante volte. Se è vero che con lui in mezzo al campo la Roma fatica ad arrivare oltre il sesto posto, è altrettanto vero che con lui come Capitano la Roma negli ultimi 4 anni ha giocato due finali europee (vincendone una e mezza) e due semifinali. Della storica Conference League che ha reso orgoglioso ogni tifoso Romanista, ne è stato il Capitano e miglior giocatore della competizione. Negli ultimi 4 anni poi ha segnato 43 gol e servito 31 assist, numeri che non possono essere contestati in alcun modo.
Difficile non parlare di Cristante: da quando è alla Roma Bryan ha giocato 161 partite da mediano, 72 da mezzala, 39 da difensore centrale e 4 da trequartista per un totale di 21.555 minuti complessivi. Disponibilità, abnegazione e totale impegno al servizio della causa con i mezzi tecnici e atletici a sua disposizione. Anche per lui, oltre ai sesti posti, due semifinali europee, due finali, una coppa.
Per Paredes va fatto un discorso diverso: anche lui fa parte della vecchia guardia, ma è solamente alla sua seconda stagione in giallorosso da quando è tornato. Insieme a Cristante e Pellegrini ha composto il centrocampo di De Rossi nella passata stagione, quello stesso centrocampo che da gennaio in poi era stato in grado di mantenere i due punti di media a partita che la Roma insegue da molti, ormai troppi anni. (…)
Ciò non significa che il centrocampo debba restare sempre lo stesso, un Koné per fare un esempio è un potenziale titolare e Pisilli e Baldanzi possono giocarsi le loro carte. Ma per DDR la vecchia guardia merita rispetto.
FONTE: Il Romanista – D. Fidanza