Non può bastare una giornata per smaltire quel senso di delusione e smarrimento che sta accompagnando i giocatori per l’allontanamento di Daniele De Rossi. Mai la Roma aveva esonerato un tecnico dopo quattro giornate, mai la squadra avrebbe pensato a una soluzione così drastica della società dopo un pareggio a Marassi, stadio che ha fermato sul pari l’Inter scudettata alla prima giornata e che la scorsa stagione ha visto perdere il Genoa soltanto cinque volte riuscendo a fare invece punti contro Napoli, Juventus, Inter e Bologna.
L’inizio di questo campionato è stato deludente, ma il gruppo era tutto con il tecnico. Specialmente i senatori che hanno avuto un confronto con la dirigenza per capire i motivi della decisione, ma soprattutto per chiedere al club di ripensarci e di poter continuare con De Rossi. Troppo tardi dopo un comunicato che ha scioccato Roma e non solo.
Pellegrini e Mancini sono stati i senatori che hanno affrontato il discorso con la società. Con delega di tutta la squadra che mai come stavolta ha fatto fronte unito e si è stretta attorno al loro ormai ex allenatore. Ma attenzione, perché il capitano e vice hanno chiesto anche spiegazioni sul perché lunedì scorso sono stati contattati dalla società giocatori della squadra (e non loro) per chiedere un parere su De Rossi.
In sostanza è stato domandato a vari elementi dello spogliatoio (tra gli altri anche Dybala e Paredes) se tutti fossero dalla parte del tecnico, e la risposta è stata da tutti un secco sì. Anche per questo motivo ci sarebbe stato un acceso confronto tra le parti, dopo naturalmente l’esonero arrivato a prescindere dalle indicazioni della squadra. Proprietà, dirigenza, squadra, tifosi: il clima dentro e fuori Trigoria non è proprio sereno, mettiamola così.
FONTE: Il Corriere dello Sport – J. Aliprandi