Alle 14.30, l’allenatore della Roma, Ivan Juric, e il difensore giallorosso, Mario Hermoso, risponderanno alle domande dei giornalisti nella conferenza pre gara di Roma-Athletic Club, prima giornata di Europa League.
JURIC Ci sarà un mini-turnover? Giocheranno dall’inizio Soulé e Koné? “Non abbiamo ancora deciso, ci sarà anche l’allenamento di domani. Sicuramente faremo qualche cambio”.
Per lei sarà l’esordio europeo. Sente di fare un appello ai tifosi, vista la situazione ambientale? “Prepariamo la gara allo stesso modo, non cambia nulla. Emozioni in questo momento no, penso solo alla gara. Spero che, con prestazioni come quelle dell’altro giorno, i tifosi ci staranno vicini. Se la squadra farà bene come l’altro giorno avremo l’appoggio della gente”.
Cosa pensa di poter diventare per la Roma? Cosa spera di diventare per la Roma in futuro? “Io spero di vincere domani. Il mio pensiero è alla gara, fare le scelte giuste, avere concentrazione. Voglio vincere domani, è il mio unico pensiero, massima concentrazione”.
Come sta Dybala? Come verrà gestito? “Qui c’è un grande staff di preparazione fisica, dovremo stare attenti a questo aspetto. Ha recuperato bene dalla gara ma dobbiamo stare attenti. Quando sta bene, lui è speciale, vogliamo fare scelte partita per partita”.
Qual è l’obiettivo primario della proprietà? “Non abbiamo affrontato questo argomento, non abbiamo parlato di cosa sia più importante. Io voglio solo che la squadra continui a giocare come l’altro giorno, conoscere la rosa, cosa possono dare i giocatori e vedere come vanno le cose”.
Qual è la qualità dell’organico in vista del doppio impegno campionato-coppa? Koné sa abbinare le due fasi? “La rosa è ottima, sono soddisfatto. Koné è un giocatore ottimo, di talento, con grande voglia di lavorare, faremo una bella stagione insieme. Ha tante qualità e sono sicuro continuerà a crescere”.
Soulé lo vede come un trequartista o come ala? “Come trequartista, anche se può allargarsi e fare tutta fascia ma un po’ di meno. Ha fatto una grande salto, è un ragazzo serio e avrà le sue occasioni”.
Zalewski sarà convocato? “Domani no”.
Saud ha bisogno di tempo? “Ha bisogno di tempo. Ha le giuste caratteristiche ma per lui è un salto enorme. Sono convinto avrà il suo spazio e farà bene”.
Pellegrini come sta, sia fisicamente che mentalmente ed emotivamente dopo la contestazione di domenica? “Non ci sarà domani. Già domenica ha giocato a rischio ma voleva esserci, spero di riaverlo per la prossima. Io lo vedo sereno, vedo tutto il gruppo bene con il sorriso, è un bell’ambiente. Sono contento di lui e di tutti gli altri”.
Cristante potrebbe tornare utile da trequarti o lo vede solo da centrocampista centrale? “Da centrocampista centrale, uomo di ordine che capisce cosa sta succedendo e che dirige tutti i movimenti. Lo vedo meno in avanti, vedo altri centrocampisti con caratteristiche per giocare in avanti”.
Angeliño può fare solo il ruolo da braccetto o anche esterno di fascia? “Può fare entrambi i ruoli. L’altro giorno mi è piaciuto molto, ha difeso in maniera eccellente e ha una qualità eccellente. Può fare tutte e due le cose, senza problemi”.
Quanto manca per vedere Hummels in campo? “Spero poco. Non è al top ma è un giocatore positivo, anche i gesti fatti durante la partita, come si è inserito dentro lo spogliatoio, è un giocatore importante. Abbiamo fatto allenamenti abbastanza duri, in breve tempo lo vedremo in campo”.
HERMOSO Ti senti pronto per giocare dal primo minuto? “L’ambientamento procede, è un processo graduale per conoscere il gruppo e migliorare la condizioni fisica, condizione necessaria per competere ad alti livelli. Per un professionista, è quanto di più difficile recuperare al 100% la condizione. Sto migliorando e sto acquisendo sempre più fiducia”.
Come hai vissuto queste settimane dove è successo di tutto? “Una delle cose che mi piaceva era il progetto, mi aveva convinto, una rosa con grandi calciatori, un’ottima campagna acquisti. Dobbiamo imporci un livello di esigenza molto alto. Dobbiamo lottare, acquisire una mentalità di un certo tipo che spero di aiutare a trasmetterla. Quando si vince, aumenta lo status del club, della squadra, dobbiamo competere al livello più alto in tutte le competizioni. L’obiettivo è di essere sempre competitivi, crescere con le infrastrutture del club, che sono di un certo livello. Lui è stato una parte fondamentale per il mio arrivo qui, è stata la persona che mi ha teso la mano e lo ringrazierò sempre. La tifoseria è fantastica, simile all’Atletico, tifoseria di cuore che vive di calcio. Sarà un cammino fatto di bei momenti insieme”.
Hai affrontato molte volte l’Athletic Club. Juric ti ha chiesto qualche consiglio? “Li ho affrontati parecchie volte. Hanno una struttura molto chiara, lineare, fanno della lotta e della dedizione e dalla solidità le armi migliori. Loro sono bravi, un gruppo solido con giocatori che si conoscono da tanto tempo, non fanno tanti cambi. Lavorano sempre allo stesso modo, la filosofia è sempre la stessa. Lottano su ogni pallone fino all’ultimo. Hanno giocatori veloci e che vanno in verticale. Posso condividere ciò che conosco di loro con lo staff e i compagni, in merito ai punti di forza e vulnerabilità. Dovremo pareggiare il nostro livello di forza e determinazione, in modo tale che i nostri giocatori offensivi e di centrocampo possano risolvere la partita in qualsiasi momento”.
Questa Roma è già forte per competere in Champions League? “La rosa ha un potenziale enorme. Sono stati presi giocatori non abituati a giocare ogni tre giorni in competizioni così importanti e quindi ci sarà bisogno di un periodo di adattamento. Dovremo abituarci a competere ogni tre giorni a livello altissimo, essendo esigenti con noi stessi. Con l’Atletico ho giocato la Champions, è speciale sul piano personale e ambientale. La gente aspetta con ansia quelle partite, dobbiamo porre in alto l’asticella, la rosa è in grado di competere a quel livello”.
Qualcuno della dirigenza ha chiesto a voi giocatori un parere su De Rossi prima dell’esonero? In caso cosa avete risposto? “Sto da poco qui, non conosco bene la struttura dirigenziale e ciò che sta fuori dalla nostra quotidianità di giocatori. Non so risponderti quindi e personalmente non ho avuto alcun contatto con la dirigenza su De Rossi. Non sono la persona indicata per farlo, ci sono altri giocatori incaricati di affrontare queste situazioni, i capitani che portano la fascia, che fanno da portavoce nel bene e nel male”.
Quali differenze hai trovato rispetto alla Liga? “Il divario fisico nei duelli, qui più forte. Tatticamente, qui c’è un’organizzazione differente. In Spagna, c’è una filosofia differente che ha preso piede da quando la Nazionale spagnola, con i successi raccolti, ha segnato la strada. Squadre più ampie in campo, circolazione della palla, possesso della palla, un calcio non diretto e verticale. Non si porta spesso palla, non si concentrano così tanti giocatori in mezzo al campo, qui ci vuole più concentrazione”.
FONTE: Redazione Tuttoasroma – dall’inviato a Trigoria R. Moilinari