La Joya c’è. E Ivan Juric ha di che gioire. Perché arriva il primo big match della sua gestione e la pressione sale. E uno come Paulo Dybala, capace di uscire palla al piede e a testa alta dai tackle più insidiosi, non può che aiutare. L’allenatore ci sperava e incrociare le dita alla fine è servito. “Paulo ha recuperato bene dall’infortunio, ha 3-4 ottimi allenamenti alle spalle”, dice Juric. E si capisce dallo sguardo che la notizia non può che fargli piacere: questa sera all’Olimpico arriva l’Inter e il miglior calciatore della Roma “è al 100% della condizione”. Una delle condizioni necessarie per sognare in grande quindi c’è. L’obiettivo, se il tecnico croato non vuole solo giocare a nascondino con il fantasma di Daniele De Rossi, è quello di battere i campioni d’Italia. Un successo silenzierebbe i mugugni dei tifosi allo stadio e magari convincerebbe persino la Sud a rinunciare ai 15 minuti di sciopero da lunedì in avanti.
Con Dybala, crede Juric, si può fare. Come quando, al primo anno in giallorosso, schiacciò a terra quel pallone che si infilò tra i guantoni di Handanovic a San Siro. Che gioia, quel gol. Poi la Joya ha iniziato a mostrate i limiti già noti. Fibre nobilissime, ma pure delicate, quelle dei muscoli dell’argentino: Dybala in questa stagione ha giocato solo 4 partite da titolare su 9, rimanendo fuori contro Venezia e Monza. E tolto il rigore contro l’Udinese, l’argentino non segna in Serie A dallo scorso 2 marzo. Colpa della condizione che non c’è. Manca continuità. Un gol stasera accorcerebbe il processo psicologico necessario per riottenerla. Tanto più che davanti c’è quell’Inter che due anni fa lo ha sedotto e abbandonato lasciandolo libero di accasarsi nella Capitale.
Accanto a Dybala ci sarà un altro osservato speciale. È Lorenzo Pellegrini, capitano a caccia di riscatto. I fischi contro Udinese e Venezia gli hanno fatto male, ma lo striscione di sostegno affisso sotto casa dalla Curva Sud lo ha rinfrancato. Pellegrini sa che il malumore può tornare entusiasmo solo con le giocate giuste. Dai suoi piedi e da quelli di Dybala dipendono le sorti della Roma. E magari anche da una defaillance dell’Inter di Simone Inzaghi. “È una grande squadra – riprende Juric – che gioca un grande calcio. Non hanno punti deboli. Ma io so che i miei calciatori hanno le caratteristiche giuste per metterli in difficoltà”. Dybala in testa. Ad accompagnarlo ci saranno Mancini, Ndicka e Angelino in difesa. Zalewski con Celik sulle fasce. In mediana Cristante con Koné, in vantaggio su Pisilli. Davanti le spalle larghe di Dovbyk.
FONTE: La Repubblica – M. Juric