Tra le bastonate, una carezza: “Dybala va gestito con intelligenza. Ma va elogiato per l’applicazione della partita contro l’Inter, in cui ha dato rispo ste soddisfacenti anche a livello fisico. Sono molto contento di lui”. Ivan Juric riserva un capitolo a parte al giocatore più importante, annunciando di volerlo tenere a riposo in Europa per non prosciugarne le fibre. E’ opinabile la sua valutazione, perché Dybala che rincorre invano gli avversari nell’occasione del gol di Lautaro è la fotografia di un momento confusionario.
Ma è comunque inevitabile non spremerlo con la fatica di tre partite in otto giorni. Paulo ieri mattina si è allenato a Trigoria, è a disposizione, ma giocherà al massimo mezz’ora se la Roma avrà bisogno del suo estro per risolvere la partita contro la Dinamo. La speranza nemmeno nascosta dell’allenatore è che non sia necessario: l’esperienza in Svezia, quando Dybala entrò nel secondo tempo sul campo sintetico per poi sentire un fastidio muscolare, è un precedente che lo staff tecnico della Roma deve tenere in considerazione.
Dybala viene insomma risparmiato in vista di Firenze. E nel suo caso non c’entra la scala di priorità tra campionato ed Europa League. E’ solo un problema di distanze ravvicinate tra impegni. Juric scruta il calendario e nota che la prossima settimana dovrà affrontare anche le due squadre del suo passato: Torino e Verona. “Paulo non può giocarle tutte” ha affermato nei giorni scorsi. Ed è una verità con la quale confrontarsi. Per averlo pimpante e decisivo, Dybala deve fermarsi qua e là.
Domenica la sua espressione raccontava il senso di disagio che stanno provando tanti calciatori della Roma. Vecchi e nuovi. Quando non basta l’impegno a vincere le partite, o a limite a non perderle, l’effetto psicologico sulle squadre può essere molto pericoloso. Ma anche Dybala deve dare qualcosa in più rispetto a questo inizio di stagione nel quale, tra trattative di mercato e i soliti infortuni, ha segnato solo un gol su rigore contro l’Udinese.
E’ troppo poco per un gruppo che da oltre due anni dipende dalle sue lune: se la Joya splende i risultati spesso arrivano. Se invece Dybala non c’è, o gioca male, il bilancio tecnico diventa molto meno gratificante. La sua scelta di fine estate, rinunciare alle vagonate di milioni saudite per continuare il percorso italiano, è stata molto apprezzata dai tifosi, che nel complesso lo hanno scagionato da ogni responsabilità: nel mirino della contestazione lui non è mai finito.
Ora però tocca a lui prendere per mano i compagni, magari pensando più a creare calcio che a distruggerne: il suo recupero totale, che ne agevolerebbe l’incidenza nelle aree di rigore avversarie, e il presupposto ineliminabile delle ambizioni della Roma.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida