Sembra passata una vita da quando Paulo Dybala, lo scorso 26 febbraio, batteva da solo il Torino all’Olimpico segnando una tripletta e mostrando tutto il suo repertorio: rigore realizzato, mancino all’angolino e poi ancora un sinistro a incrociare dopo uno scambio con Lukaku. Sulla panchina della Roma c’era Daniele De Rossi, abbracciato dopo il secondo gol, nella dirigenza invece la Ceo era Lina Souloukou. Oggi non c’è più né DDR, né la manager greca. Ha rischiato di non esserci nemmeno Dybala, quest’estate vicino al sì alla proposta milionaria dall’Arabia, salvo poi preferire la permanenza nella Capitale. Per questo oggi la Joya ci sarà e a lui si affiderà Juric per cercare di uscire da una situazione a dir poco critica.
Al Torino, inoltre, sono già nove le reti segnate nella sua carriera, anche se quest’anno i suoi numeri sono decisamente diversi e risentono di un andamento generale molto complicato. Appena una rete fin qui messa a segno dall’argentino, per giunta su rigore contro l’Udinese nel giorno dell’esordio del tecnico croato sulla panchina giallorossa. Prima e dopo il nulla, tra infortuni e sfortuna come il palo di domenica scorsa a Firenze che comunque non avrebbe cambiato le sorti di una gara segnata. Ma se ci sono delle maglie certe nella partita di questa sera, una di quelle è sicuramente di Dybala. Poi le altre spettano a Dovbyk, capocannoniere della Roma con cinque reti, Ndicka in difesa e Svilar in porta.
Il resto è un vero rebus perché il tracollo del Franchi ha minato il lavoro di 40 giorni di Juric. “Ma la rosa della Roma non si può permettere esclusioni – ha spiegato ieri a chi gli chiedeva se ci sarebbero state esclusioni punitive –, Anzi, bisogna portare tutti dentro il più possibile. Bisogna fargli capire il significato di questa maglia e del posto dove sono, non escluderli”. Per questo a completare l’undici potrebbero esserci Mancini e Hummels nella linea a tre, Zalewski a destra e Angelino a sinistra, mentre in mezzo Le Fée e Cristante si giocano una maglia al fianco di Koné. Poi Pellegrini (o Baldanzi) e Dybala, dietro Dovbyk. Unico assente Saelemaekers che rientrerà dopo la prossima sosta per le nazionali. Ma più che gli uomini e il modulo, Juric vuole vedere il giusto atteggiamento, mai mostrato nei novanta minuti da incubo del Franchi contro la Fiorentina.
FONTE: Tuttosport – D. Marchetti