Cinquantatré giorni. Tanto è durata l’avventura di Ivan Juric sulla panchina della Roma. Meno di due mesi fatti di equivoci, contestazioni e liti con gran parte dello spogliatoio. Lo stesso dove il tecnico croato ieri ha saputo dell’esonero, anche se le avvisaglie erano già arrivate nelle ultime ore.
Un addio malinconico con numeri terribili, i peggiori negli ultimi 20 anni per un tecnico giallorosso (solo 4 vittorie in 12 partite). Si è passati dall’entusiasmo alla disperazione in poche settimane. Quelle in cui la Roma ha perso 5-1 a Firenze. 3-2 a Verona complicando anche il cammino europeo.
Un rapporto mai sbocciato quello tra Juric e una squadra che ha rimpianto De Rossi sin dal primo momento e non era adatta al gioco del croato. E ora? La domanda di mezza Roma è lecita.
Una domanda a cui il ds Ghisolfi ieri non è riuscito a dare una risposta: “Mancini? Ora è il tempo di riflettere e recuperare la calma per prendere la scelta giusta nell’interesse del club. Il momento è complicato e anche noi dobbiamo prenderci le nostre responsabilità. Chiediamo scusa ai tifosi che stanno soffrendo molto. L’obiettivo dei Friedkin è a lungo termine e vogliono vincere, continueranno ad investire come fatto finora“.
Il nome di Roberto Mancini resta comunque in pole (c’è già stato un incontro) ma potrebbe arrivare dopo la nomina del nuovo Ceo con Carnevali del Sassuolo tra i favoriti. Mentre si consumava l’ennesima sconfitta andava in scena la contestazione.
FONTE: Leggo – F. Balzani