Tutti bravi, adesso, a dire che Claudio Ranieri ha riportato la normalità dentro la Roma. Ma che cosa è, davvero, la normalità? Normalità è mettere i calciatori al loro posto.
I meriti di Ranieri, però, sono meno banali. Dietro c’è il lavoro di un allenatore di prima fascia che, nel momento in cui Dovbyk è in calo e Shomurodov non è presentabile, mette Dybala a fare il falso nove. Nelle ultime due partite sono arrivati così 7 gol, 56 tiri verso la porta avversaria e marcatori sempre diversi (Ndicka, Hummels, Saelemaekers, Mancini, Pisilli, Koné, Pellegrini, Saud e Mario Hermoso). Ndicka riportato nel ruolo di “braccett”» è tornato un difensore da Premier League, Pisilli ha ripreso la sua crescita dopo un momento di appannamento, Koné gioca finalmente al livello che gli compete.
Mancano ancora i gol degli attaccanti, il vero salto di qualità può arrivare quando Dybala e Dovbyk riprenderanno a segnare con continuità. Lecce e Braga erano avversari facili? Di sicuro non sono il Liverpool di Slot, però la Roma di Juric il 3 novembre ha perso 2-3 a Verona contro l’Hellas che dopo ha perso 4 partite su 4, subendo 13 gol e segnandone 2. E in Europa League gli svedesi dell’Elfsborg (vittoriosi 1-0 il 3 ottobre) non erano sicuramente più forti del Braga.
FONTE: Il Corriere della Sera – L. Valdiserri