Un punto che alla fine va anche stretto alla Roma. Ranieri stavolta ha da recriminare perché oltre al palo centrato in avvio da Dovbyk, la sua Roma avrebbe forse meritato qualcosa di più.
Ci pensa Dybala a riagguantare il Milan che aveva tentato la fuga, ma il gol dell’argentino non basta ad infrangere un tabù che resiste dallo scorso aprile: una vita. I giallorossi però tornano a casa con qualche certezza in più e la consapevolezza di poter giocare anche questo calcio fatto di qualità e ripartenze e non crollare alla prima asperità.
Tra sette giorni c’è la sfida contro la lanciatissima Lazio di Baroni e pensare di affrontarla senza Hummels e Koné è roba da matti. Così nella ripresa mette Celik e Pellegrini che gioca la sua mezz’ora e spiega perché (se qualcuno ancora non lo avesse capito) il tecnico in questo momento non lo fa giocare: l’ex capitano è lontano anni luce da quello dei tempi migliori e nel finale riesce anche a sbagliare un gol grosso come una casa che avrebbe potuto cambiare tutto. Il segnale è chiaro, questa Roma ha iniziato a reagire e ora sa anche soffrire. Ora bisogna limitare i danni al derby per continuare a crescere e provare a non buttare un’altra stagione.
FONTE: Il Tempo – T. Carmellini